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Diastasi Addominale Post Parto

Cos'è e come riconoscere la diastasi addominale post parto; sintomi e rimedi

La diastasi addominale è un problema che colpisce circa il 50% delle donne dopo il parto, ma è ancora poco conosciuto e spesso sottovalutato. Questo disturbo non è solo estetico, ma ha anche implicazioni funzionali significative, e richiede quindi un approccio terapeutico adeguato.
Diastasi addominale post parto

Cos'è la diastasi addominale post parto

La diastasi addominale è una condizione che comporta l'allargamento e la separazione eccessiva dei muscoli retti addominali, che sono due muscoli che corrono longitudinalmente lungo la parete addominale anteriore. Questi muscoli, uniti da una fascia di tessuto connettivo chiamata linea alba, aiutano a contenere gli organi interni e a sostenere la parete addominale.

La diastasi addominale può avere diversi gradi, in base alla distanza tra i due muscoli retti:

  1. Diastasi lieve: Inferiore a 3 centimetri.
  2. Diastasi moderata: Tra 3 e 5 centimetri.
  3. Diastasi severa: Superiore a 5 centimetri.

Cause della diastasi addominale post parto

La diastasi addominale è spesso causata dalla gravidanza, soprattutto se gemellare. La pressione esercitata dalla crescita del feto, insieme ai cambiamenti ormonali, può portare allo stiramento della muscolatura addominale e all'assottigliamento dei tessuti connettivi, separando i muscoli retti addominali.

Negli uomini, invece, la diastasi addominale può essere causata da un aumento significativo di peso, dalla lassità muscolare, dall'obesità associata a un alto livello di grasso addominale, o da dimagrimenti importanti, come nel caso della chirurgia bariatrica.

Conseguenze e sintomi della diastasi addominale post parto

Le conseguenze della diastasi addominale non sono solo estetiche, ma anche funzionali. Oltre a una rientranza longitudinale lungo l'addome e alla perdita del punto vita, la diastasi può causare protrusioni dei visceri, portando a ernie addominali. Altri sintomi includono:

  1. Gonfiore, soprattutto dopo i pasti.
  2. Dolore addominale.
  3. Difficoltà digestive.
  4. Dolori alla schiena o al bacino.
  5. Incontinenza urinaria.

Diagnosi della diastasi addominale post parto

La diagnosi di diastasi addominale viene effettuata tramite una visita specialistica, accompagnata da un'ecografia per misurare con precisione la distanza tra i muscoli retti addominali, fornendo così le informazioni necessarie per un trattamento adeguato.

Trattamento della diastasi addominale post parto

La soluzione per la diastasi addominale è chirurgica ed è associata all’addominoplastica. In caso di diastasi lievi o moderate, si esegue un'addominoplastica con riposizionamento dei muscoli retti addominali, unendoli con suture speciali. Per diastasi più severe, o muscoli non elastici, può essere necessaria una rete biocompatibile riassorbibile, che collega i muscoli e ripristina la funzione di contenimento.

Attività fisica e prevenzione

Gli esercizi fisici non possono migliorare la diastasi addominale e in alcuni casi possono peggiorarla. Per evitare complicazioni, è necessario un approccio terapeutico adeguato e, in alcuni casi, una pancera contenitiva può aiutare a gestire i sintomi.

Conclusione della diastasi addominale post parto

La diastasi addominale è una condizione comune, soprattutto tra le donne dopo il parto, e può avere conseguenze sia estetiche che funzionali. La sua diagnosi e il suo trattamento richiedono un approccio medico adeguato, con l'intervento chirurgico come soluzione principale. Un trattamento adeguato può ripristinare la funzione della parete addominale, migliorando la qualità della vita dei pazienti.

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FAQ
Perché si ricorre all'intervento?
La motivazione che spinge un paziente a sottoporsi a tale intervento nasce dall’esigenza estetica di rendere più tonico il proprio addome e di proporzionarlo alla sua struttura corporea. Tale intervento può essere utile qualora una qualsiasi causa, come un’importante perdita di peso (dieta e/o chirurgia bariatrica) o una gravidanza, determini un rilassamento della parete addominale con una diminuzione dell’elasticità cutanea. La resezione cutanea della regione addominale inferiore consente, inoltre, di migliorare inestetismi cutanei molto frequenti in questo tipo di pazienti, quali cicatrici e smagliature.

Questo intervento ha lo scopo di eliminare gli eccessi di grasso e di pelle, nonché di rinforzare la parete addominale attraverso particolari tecniche di sutura muscolare, conferendo tonicità alla muscolatura. Tuttavia, lo scopo dell’intervento non è la perdita di peso e non è sostitutivo di uno stile di vita sano.
Come avviene l'intervento chirurgico?
L’intervento si svolge in anestesia generale e può durare due o tre ore. La tecnica chirurgica dell’addominoplastica standard prevede un’incisione trasversale al di sopra del pube tra le due creste iliache. Si procede con lo scollamento soprafasciale della parete addominale fino al processo xifoideo dello sterno e incisione periombelicale con isolamento dell’ombelico. Se necessario, in caso di diastasi dei muscoli retti dell’addome, si effettua l’avvicinamento, mediante sutura, dei margini muscolari lungo la linea mediana. L’intervento procede con la trazione verso il basso della parete addominale, con la resezione del tessuto in eccesso e la sutura dei margini. L’intervento si conclude con il riposizionamento dell’ombelico e il posizionamento di drenaggi in aspirazione. Rispetto alla procedura standard, la mini-addominoplastica richiede un minore scollamento della parete addominale e non richiede il riposizionamento ombelicale. Al termine dell’intervento si applica un bendaggio compressivo, che, una volta rimosso, viene sostituito da una panciera elastica contenitiva. In alcuni casi è possibile abbinare anche la lipoaspirazione di tessuto adiposo in eccesso in aree specifiche.
Che cosa succede dopo l'operazione?
Normalmente sono richiesti uno o due giorni di ricovero. Dopo 48 ore circa si procede alla medicazione della ferita, alla rimozione del bendaggio compressivo, si tolgono i drenaggi. A questo punto il paziente deve indossare una panciera contenitiva per un periodo di 25-30 giorni. Le suture vengono rimosse dopo circa 15 giorni dall’intervento. Nei giorni successivi all’operazione si consiglia riposo assoluto e limitazione dei movimenti. È preferibile dormire in posizione semi-seduta per almeno due settimane. Dopo 7-10 giorni può essere ripresa l’attività lavorativa, e, dopo circa 40 giorni, quella sportiva. La mini-addominoplastica consente un recupero più veloce, grazie alla minor invasività dell’intervento e alla ridotta estensione delle suture.
I farmaci?
Nei primi giorni post-operatori sarà normale la presenza di dolore, gonfiore, arrossamento ed ecchimosi della zona trattata. Il fastidio post-operatorio può essere controllato con normali antidolorifici, antiemetici e antinfiammatori.
Le cicatrici?
Le cicatrici residue saranno due: una cicatrice lunga e trasversale ad “ala di gabbiano”, sovrapubica, facilmente occultabile con un normale slip e una cicatrice periombelicale. Nei casi più gravi potrebbe essere necessaria una terza sutura verticale, sottombelicale, perpendicolare all’incisione trasversale.
I risultati?
La buona riuscita dell’intervento chirurgico dipende da diversi fattori: la condizione clinica di partenza del paziente, la capacità di cicatrizzazione del paziente, una adeguata resezione tissutale e dall’osservanza del paziente delle indicazioni post-operatorie del medico (evitare movimenti inappropiati/esposizione al sole). Il profilo addominale desiderato dal paziente sarà raggiunto anche grazie all’ausilio di una corretta dieta e di un idoneo esercizio fisico.
Quali sono i possibili rischi?
Le complicanze dell’intervento possono essere costituite da: ematomi e sanguinamento, infezione e ritardata guarigione della ferita chirurgica, sieromi, cattiva cicatrizzazione, modificazione della sensibilità cutanea, necrosi cutanea, dolore persistente, tromboflebite venosa e asimmetria addominale.
Costo e fotografie prima a dopo
Alla domanda sui costi non è possibile dare una risposta immediata, poiché ogni intervento chirurgico richiede una visita preliminare per valutarne il costo. Le fotografie del prima e del dopo sono disponibili sulla pagina Instagram.
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