Chirurgia occhiaie: tutto quello che c’è da sapere sull’intervento

Chirurgia occhiaie: di che cosa si tratta  

Le occhiaie sono un inestetismo particolarmente diffuso, sia nelle donne che negli uomini. Si tratta dei segni bluastri e scuri che si manifestano sotto l’occhio e determinano una fragilità capillare congenita. Non si tratta solo di un inestetismo legato al tempo, ma è un’imperfezione che colpisce anche i più giovano. Per eliminarle, in alcuni casi, è consigliato ricorrere alla chirurgia occhiaie, conosciuta come blefaroplastica. Si tratta di una procedura di chirurgia per la riduzione della lassità cutanea. L’intervento di blefaroplastica ha come obiettivo quello di eliminare occhiaie e borse sotto gli occhi, asportando il grasso a livello delle palpebre inferiori. In questo modo vengono corretti anche gli aspetti che contribuiscono a donare al volto uno sguardo perennemente stanco. L’approccio più moderno per la chirurgia occhiaie prevede di rimodellare, ridistribuire o rimuovere, in base alle necessità della paziente, favorendo un ringiovanimento naturale dell’aspetto. Il miglioramento dello sguardo, nonché l’aspetto più riposato, inoltre, hanno una durata di molti anni.

Chirurgia occhiaie: come funziona l’intervento 

L’intervento di chirurgia occhiaie può essere eseguito in anestesia locale. Solo in rari casi viene scelta un’anestesia generale. La durata dell’operazione è di circa un’ora, dal momento che si va ad intervenire solo sulle palpebre inferiori. Le incisioni che vengono realizzate durante la chirurgia occhiaie, riguardano la parte subito inferiore delle ciglia. Le cicatrici sono quasi impercettibili, grazie alla sutura estremamente sottile. Al termine dell’intervento di chirurgia delle occhiaie può essere applicato del ghiaccio ed un bendaggio compressivo. In generale le dimissioni avvengono dopo qualche ora, solo in rari casi si trattiene il paziente in clinica per la notte. Una volta casa, tuttavia, per evitare spiacevoli complicanze, è opportuno applicare ghiaccio o garze fredde sugli occhi, dormire con la testa sollevata per i primi giorni e non usare le lenti a contatto per almeno dieci giorni dopo l’operazione. Il gonfiore e l’ecchimosi sono del tutto normali nei giorni che seguono l’intervento e, sebbene l’entità varia da paziente a paziente, si risolvono generalmente entro cinque o dieci giorni al massimo.

Le occhiaie: quali sono le principali cause dell’inestetismo

Lo strato di pelle che si trova sotto la cavità orbitaria è ricco di sottili vasi sanguigni, da cui fuoriescono piccole gocce di sangue che tendono ad espandersi nei tessuti circostanti. Questo ristagno dà origine al classico alone scuro sotto gli occhi. Come anticipato si ricorre alla chirurgia occhiaie per far fronte a una fragilità capillare, che determina la comparsa dell’inestetismo. Quest’ultimo, tuttavia, è dovuto anche ad altri fattori. In primo luogo si pensa che le occhiaie si manifestino in un individuo in base ai fattori genetici. Oltre a questi, possono essere dovute anche da un eccessivo stress psico-fisico e da stili di vita scorretti. Nello specifico le occhiaie sono dovute a:

Alternative alla chirurgia occhiaie: alcuni rimedi naturali per limitare l’inestetismo 

Nei casi più gravi è necessario ricorrere alla chirurgia occhiaie. In altre circostanze potrebbe essere sufficiente seguire alcuni accorgimenti, per limitare l’evidenza dell’inestetismo. Esistono, infatti, alcuni rimedi naturali che possono essere utilizzati per combattere diminuirne la visibilità, come:

Anche seguire un’alimentazione equilibrata e ricca di nutrienti può essere utile per limitare le occhiaie. In particolare è opportuno integrare nella propria dieta la vitamina C, che si trova negli agrumi, nei frutti di bosco, nei broccoli e nei kiwi, ed è un vero toccasana per il microcircolo, in quanto rinforza le pareti dei capillari. È opportuno, inoltre, prestare attenzione anche durante la beauty routine. Utilizzare prodotti delicati per il contorno occhi e detergerlo accuratamente ogni giorno. Non utilizzare prodotti eccessivamente occlusivi, prediligere prodotti make-up con filtri solari, proteggere la pelle dai raggi UV. Evitare, infine, il fumo e l’eccessivo stress.

Blefaroplastica costi: quanto costa l’intervento di blefaroplastica

Blefaroplastica: di che cosa si tratta?

Eliminare le cosiddette borse sotto gli occhi è un desiderio abbastanza comune. Si tratta infatti di un inestetismo che colpisce sia uomini che donne e che nei casi più gravi può essere risolto con un trattamento chirurgico, la blefaroplastica. Le borse sotto gli occhi si formano per via di un ristagno di liquidi, che spesso è accompagnato dall’aumento del tessuto adiposo. Sebbene sia frequente anche nei giovani, è più visibile in chi è avanti con l’età, anche a causa il cedimento dell’elasticità cutanea. I segni più comuni delle borse sotto gli occhi sono il gonfiore e la perdita di tono della pelle. Generalmente sono più evidenti al mattino, nel momento del risveglio, poiché il movimento continuo delle palpebre durante il giorno ostacola il ristagno dei liquidi, mentre di notte le palpebre restano ferme a lungo e di conseguenza i liquidi si depositano più facilmente. 

Blefaroplastica: da cosa dipendono i costi?

I costi variano a seconda delle necessità del singolo paziente e in funzione delle caratteristiche specifiche della procedura che si utilizza. I costi della blefaroplastica dipendono anche da se si effettua una blefaroplastica monolaterale, bilaterale e anche se è superiore, inferiore o completa. I costi della blefaroplastica generalmente vengono determinati durante il consulto con il chirurgo estetico, occasione in cui il medico valuta se il paziente presenta le caratteristiche adeguate ad eseguire la procedura. In linea di massima i costi della blefaroplastica comprendono anche la sala operatoria, l’equipe paramedica, i controlli successivi, gli esami effettuati prima dell’operazione, l’onorario del chirurgo estetico, l’elettrocardiogramma e l’onorario dell’anestesista. Poiché la blefaroplastica ha come obiettivo la rimozione del rilassamento cutaneo periorbitale, si tratta di una correzione puramente estetica, dal momento che l’inestetismo non inficia sulla funzione visiva. In questo caso la blefaroplastica costi non sono detraibili come spese mediche. Ci sono dei casi, tuttavia, in cui l’inestetismo può essere di grave talmente elevato da incidere negativamente sulla normale funzione dell’occhio, in questo caso la blefaroplastica costi possono essere detratti dalle tasse. 

Blefaroplastica: quali sono le principali cause delle borse sotto gli occhi

Le cause da cui derivano le borse sotto gli occhi sono molteplici, tuttavia alcuni fattori determinanti sono:

Sebbene spesso vengono associate, le borse sotto gli occhi e le occhiaie sono due cose completamente diverse. Come anticipato le borse sotto gli occhi sono determinate dal rilassamento dei tessuti e dipendono dal cedimento della pelle intorno agli occhi. Le occhiaie, invece, si manifestano con aloni scuri sotto gli occhi e sono determinate da un rallentamento del microcircolo del sangue, conseguenza di alti livelli di stress, di un’alimentazione non equilibrata oppure di uno stile di vita irregolare. A volte per eliminare borse sotto gli occhi è sufficiente adottare una routine regolare, risparmiandosi la blefaroplastica costi.

Blefaroplastica: come funziona l’intervento 

L’intervento per eliminare borse sotto gli occhi può essere eseguito in anestesia locale. Solo in rari casi viene scelta l’anestesia generale. La durata dell’operazione è di circa un’ora, se si decide di intervenire solo sulle palpebre inferiori, per eliminare borse sotto gli occhi, o su quelle superiori, per eliminare le palpebre cadenti. Nel caso in cui si debba intervenire su tutte e quattro le palpebre, la durata è di circa due ore. Le incisioni vengono realizzate nella parte subito inferiore delle ciglia e in seguito si asporta la pelle in eccesso, rimodellando il muscolo e il grasso periorbitario. Le cicatrici sono quasi impercettibili, grazie alla sutura estremamente sottile. Al termine dell’intervento può essere applicato del ghiaccio ed un bendaggio compressivo. In generale le dimissioni avvengono dopo qualche ora, solo in rari casi si trattiene il paziente in clinica per la notte. Una volta casa, tuttavia, per evitare spiacevoli complicanze, è opportuno applicare ghiaccio o garze fredde sugli occhi, dormire con la testa sollevata per i primi giorni e non usare le lenti a contatto per almeno dieci giorni dopo l’operazione. Il gonfiore e l’ecchimosi sono del tutto normali nei giorni che seguono l’intervento e, sebbene l’entità varia da paziente a paziente, si risolvono generalmente entro cinque o dieci giorni al massimo.

Rimedi palpebre cadenti: la chirurgia

La chirurgia estetica è a fianco delle persone ogni giorno per migliorare la relazione che si ha con se stessi ed il proprio corpo. Quando arriva un nuovo cliente o una nuova cliente, il mio compito è quello di seguire la persona dal pre-operazione fino al decorso post-operatorio. 

Come chirurgo plastico ho la responsabilità di spiegare nei minimi dettagli lo svolgimento dell’intervento per cui vengo chiamato ad operare. Se parliamo di sguardo e Rimedi palpebre cadenti posso dire che ci troviamo certamente di fronte ad una delle zone più delicate del viso, ed anche ad uno degli interventi più richiesti. 

Gli interventi chirurgici che hanno il compito di ridisegnare la palpebra – rimediando all’inestetismo della pelle che cede – sono certamente i meno invasivi e quelli con un decorso operatorio breve, ma ci sono anche tanti Rimedi palpebre cadenti che non prevedono per forza l’operazione. Ci sono molti trattamenti cosmetici che possono lenire la ptosi della palpebra e ridisegnarne la forma. Ma la riuscita di un trattamento dermocosmetico dipende dal livello di cedimento.

Le cause e i Rimedi palpebre cadenti

L’inestetismo delle palpebre cadenti ha varie origini, e quando i clienti arrivano in clinica fa parte del percorso di analisi capire come mai la palpebra superiore abbia un cedimento. La ptosi, o caduta della palpebra, avviene in primis per il fattore della forza gravità, ma anche perché la pelle, in questa zona del viso è molto sottile e delicata. Ecco perché, se l’inestetismo è minimo si può intervenire anche con prodotti cosmetici, che rappresentano una possibile soluzione tra i tanti Rimedi palpebre cadenti.

I cedimenti importanti invece sono quelli che necessitano di un intervento di chirurgia estetica, anche perché si è persa la buona funzionalità della palpebra nel suo chiudersi ed aprirsi. Questi decadimenti nascono anche a causa di alcune abitudini non sane, protratte nel tempo, come ad esempio l’eccessiva esposizione solare. Se il problema sussiste in modo notevole, andando a creare quello che si può chiamare sguardo calante, allora il mio consiglio è quello di fare direttamente l’operazione di chirurgia estetica. L’operazione da ottimi risultati, e in poco tempo si riacquista al meglio il valore estetico del proprio sguardo.

La chirurgia estetica tra i Rimedi palpebre cadenti

Quando le persone mi contattano possono farlo sia per vere e proprie operazioni chirurgiche, ma anche per trattamenti che vanno a stimolare il ringiovanimento della zona viso. Per quel che concerne la sfera dei Rimedi palpebre cadenti va detto che, se il caso preso in considerazione lo richiede è bene valutare una blefaroplastica superiore.

Sono dell’idea che si debba intervenire sulle palpebre quando il cedimento è importante o inestetico, e non solo perché l’operazione aiuta a ridare tono allo sguardo. Infatti, un intervento di chirurgia estetica di questo tipo permette anche di recuperare la funzionalità stessa della palpebra, non solo la sua forma. Ecco perché, più che mai, far tanti Rimedi palpebre cadenti solo l’operazione è ciò che risolve definitivamente il cedimento della palpebra superiore.

Il risultato di una blefaroplastica superiore è praticamente immediato, e non si devono temere grandi decorsi post-operatori, perché l’intervento è di lieve entità. Viene effettuato con anestesia locale e lascia una cicatrice praticamente invisibile.

Riacquistare uno sguardo luminoso: Rimedi palpebre cadenti 

Certo, ci sono tanti altri Rimedi palpebre cadenti che possono essere valutati, ma la loro effettiva efficacia dipende dall’entità del cedimento palpebrale. La ginnastica facciale aiuta molto ogni parte del viso a rimanere elastica, ma occorre praticarla fin da giovani e con grande costanza. Gli esercizi dedicati alla zona delle palpebre vanno poi ripetuti più volte ogni giorno.

Chi non vuole ricorrere all’operazione di chirurgia estetica e preferisce altri Rimedi palpebre cadenti può valutare un’ampia gamma di cosmetici che il campo dell’estetica offre ormai da anni. Sollecitare la zona perioculare con appositi prodotti per il ripristino dell’elasticità cutanea è la scelta più immediata fra i Rimedi palpebre cadenti. Anche in tal senso, l’efficacia dipende sia dalla costanza dell’applicazione che dal momento in cui si inizia ad intraprendere questo percorso, sostenuti dalla cosmetica. 

Esistono anche diverse soluzioni naturali, utili anche quando la palpebra superiore si mostra gonfia, oltre che cadente. Tutti i prodotti che contengono vitamina D3 sono veri alleati, ma anche le creme a base di biotina rappresentano ottimi Rimedi palpebre cadenti.

Eliminare le borse sotto gli occhi: come risolvere l’inestetismo

Eliminare le borse sotto gli occhi: di che cosa si tratta  

Eliminare le borse sotto gli occhi è un desiderio abbastanza comune. Si tratta infatti di un inestetismo che colpisce sia uomini che donne e che nei casi più gravi può essere risolto con un trattamento chirurgico. Le borse sotto gli occhi si formano per via di un ristagno di liquidi, che spesso è accompagnato dall’aumento del tessuto adiposo. Sebbene sia frequente anche nei giovani, è più visibile in chi è avanti con l’età, anche a causa il cedimento dell’elasticità cutanea. I segni più comuni delle borse sotto gli occhi sono il gonfiore e la perdita di tono della pelle. A volte, inoltre, sono accompagnate da un accumulo di pigmenti scuri, le occhiaie. Generalmente sono più evidenti al mattino, nel momento del risveglio, poiché il movimento continuo delle palpebre durante il giorno ostacola il ristagno dei liquidi, mentre di notte le palpebre restano ferme a lungo e di conseguenza i liquidi si depositano più facilmente. 

Borse sotto gli occhi: quali sono le principali cause 

Le cause da cui derivano le borse sotto gli occhi sono molteplici, tuttavia alcuni fattori determinanti sono:

Sebbene spesso vengono associate, le borse sotto gli occhi e le occhiaie sono due cose completamente diverse. Come anticipato le borse sotto gli occhi sono determinate dal rilassamento dei tessuti e dipendono dal cedimento della pelle intorno agli occhi. Le occhiaie, invece, si manifestano con aloni scuri sotto gli occhi e sono determinate da un rallentamento del microcircolo del sangue, conseguenza di alti livelli di stress, di un’alimentazione non equilibrata oppure di uno stile di vita irregolare. A volte per eliminare borse sotto gli occhi è sufficiente adottare una routine regolare, seguendo un’alimentazione sana, soprattutto ricca di frutta e verdura. 

Come eliminare le borse sotto gli occhi

Generalmente per eliminare le borse sotto gli occhi è sufficiente, quindi, seguire alcuni accorgimenti come dormire di più, almeno otto ore a notte, eliminare bevande alcoliche e smettere di fumare. Nei casi più gravi, in cui le borse sotto gli occhi sono presenti da molto tempo, invece, è consigliato ricorrere alla blefaroplastica inferiore. Si tratta di una procedura di chirurgia estetica per la riduzione della lassità cutanea. L’intervento di blefaroplastica ha come obiettivo quello di eliminare borse sotto gli occhi, asportando il grasso a livello delle palpebre inferiori. In questo modo vengono corretti anche gli aspetti che contribuiscono a donare al volto uno sguardo perennemente stanco, caratterizzato da palpebre cadenti e da discromie. L’approccio più moderno per eliminare borse sotto gli occhi prevede di rimodellare, ridistribuire o rimuovere, in base alle necessità della paziente, favorendo un ringiovanimento naturale dell’aspetto. Il miglioramento dello sguardo, nonché l’aspetto più riposato, inoltre, durano tendenzialmente per molti anni.

Eliminare le borse sotto gli occhi: come funziona l’intervento 

L’intervento per eliminare le borse sotto gli occhi può essere eseguito in anestesia locale. Solo in rari casi viene scelto un anestesia generale. La durata dell’operazione è di circa un’ora, se si decide di intervenire solo sulle palpebre inferiori, per eliminare borse sotto gli occhi, o su quelle superiori, per eliminare le palpebre cadenti. Nel caso in cui si debba intervenire su tutte e quattro le palpebre, la durata è di circa due ore. Le incisioni vengono realizzate nella parte subito inferiore delle ciglia e in seguito si asporta la pelle in eccesso, rimodellando il muscolo è il grasso periorbitario. Le cicatrici sono quasi impercettibili, grazie alla sutura estremamente sottile. Al termine dell’intervento può essere applicato del ghiaccio ed un bendaggio compressivo. In generale le dimissioni avvengono dopo qualche ora, solo in rari casi si trattiene il paziente in clinica per la notte. Una volta casa, tuttavia, per evitare spiacevoli complicanze, è opportuno applicare ghiaccio o garze fredde sugli occhi, dormire con la testa sollevata per i primi giorni e non usare le lenti a contatto per almeno dieci giorni dopo l’operazione. Il gonfiore e l’ecchimosi sono del tutto normali nei giorni che seguono l’intervento e, sebbene l’entità varia da paziente a paziente, si risolvono generalmente entro cinque o dieci giorni al massimo.

Quale intervento per eliminare le borse occhi o occhiaie?

L’oculoplastica è un’operazione estremamente delicata a cui si possono sottoporre sia gli uomini che le donne. È uno di quegli interventi che inoltre non lascia cicatrici, ed è anche per questo che viene molto apprezzato. Ci sono momenti in cui l’Intervento borse occhi/occhiaie diventa inevitabile per molti. Il visto risulta appesantito, stanco e la persona non si sente più a proprio agio con se stessa.

In fondo, come chirurgo plastico credo sia proprio questo il focus di ogni trattamento laser o intervento chirurgico: restituire al cliente, alla cliente qualcosa che ha perso di sé, dall’autostima alla bellezza.

Possiamo dire che il risultato nale è quello di una ritrovata giovinezza proprio alla zona più importante del viso: gli occhi ed il loro contorno. La mia professionalità al servizio dell’estetica di tipo perioculare è una sorta di alchimia. Da una parte occorre sapienza capillare nella tecnica, ma dall’altra, l’obiettivo di ogni incisione è proprio l’impalpabile restituzione del tempo. Creare ringiovanimento è il focus dell’Intervento borse occhi/occhiaie.

Quando valutare l’Intervento borse
occhi/occhiaie

L’Intervento borse occhi/occhiaie è da valutare in tutti quei casi in cui ci si vede stanchi. Lo sguardo si è fatto calante e, nella palpebra inferiore dell’occhio c’è un lieve o importante accumulo adiposo che appesantisce lo sguardo. Le donne e gli uomini che arrivano da me, e desiderano fare l’Intervento borse occhi/occhiaie notano una sostanziale perdita di tono alla zona delle palpebre sotto gli occhi.

Molto spesso questo accade per una predisposizione, ma sono anche l’avanzamento di età, un uso stancante della vista, a motivare il decadimento della palpebra inferiore. Chi decide di fare l’Intervento borse occhi/occhiaie vuole uno sguardo più disteso, e soprattutto desidera eliminare chiazze scure nella zona sottostante l’occhio.

Queste sono presenti per via di una naturale degenerazione del tessuto che, a causa dell’accumulo eccessivo di grasso tende a creare un avvallo di gonore proprio in concomi-tanza del solco lacrimale. Migliorare questa porzione perioculare è l’obiettivo dell’Intervento borse occhi/occhiaie.

Come si svolge l’Intervento borse occhi o occhiaie

L’intervento di blefaroplastica transcongiuntivale o Intervento borse occhi/occhiaie richiede un’incisione interna, che risulta quindi completamente invisibile nella parte esterna della palpebra, sul viso, e che consente di non avere cicatrici visibili.
Questo è il primo motivo per cui i clienti scelgono di effettuare l’intervento. A livello tecnico non incide la pelle del volto in esterno.

Una volta incisa internamente la palpebra, l’intervento mira ad eliminare quel grasso in eccesso che si è adagiato su solco lacrimale. L’operazione avviene in anestesia locale e non è necessaria la somministrazione di farmaci nel post-operatorio.

Quando si fa un’operazione chirurgica bisogna sempre conoscere anche il decorso post-operatorio, che in qualche modo va ad inuenzare la normale ruotine quotidiana e lavorativa. Nel caso dell’Intervento borse occhi/occhiaie questo decorso post operazione è davvero breve, e la persona potrà presto riprendere le proprie attività.

Decidere di fare l’Intervento borse occhi/occhiaie signica eliminare in modo denitivo quei segni di stanchezza profonda che vanno a risaltare l’invecchiamento. Ed è forse per questo che l’intervento è molto richiesto.

I risultati dell’Intervento borse occhi/occhiaie 

Chi si sottopone ad un Intervento borse occhi/occhiaie ritrova tutta la leggerezza di un volto radioso e di uno sguardo fresco, finalmente libero dai segni della stanchezza. Lo sguardo risulta ringiovanito ed il punto occhi acquista una luminosità impensata.

Quando spiego l’intervento ai miei clienti, e mostro loro le immagini di chi si è già sottoposto all’Intervento borse occhi/occhiaie i dubbi spariscono. I risultati sono garantiti e l’impegno dell’intervento è davvero minimo, rispetto a molte altre operazioni chirurgiche.  

Dopo l’operazione non rimane alcuna cicatrice esterna, ma solo la naturale levigatezza della pelle che, ora, non crea più segni antiestetici fra il solco lacrimale e l’inizio della guancia. L’Intervento borse occhi/occhiaie consente di avere la cicatrice dell’operazione posizionata nella parte interna della palpebra, e questo è molto importante saperlo. Non ci sarà mai alcun segno visibile dell’operazione.

I risultati sono di alto livello e le persone che si sono sottoposte all’Intervento borse occhi/occhiaie hanno subito beneficiato di un importante ringiovanimento. Non è solo il contorno occhi ad essere migliorato, ma è l’intera persona a guadagnare giovinezza grazie all’Intervento borse occhi/occhiaie.

Quando il tempo segna i tratti del volto, e quando non ci si riconosce più allo specchio, ecco che l’estetica di tipo perioculare può aiutare la persona a ritrovare se stessa, completamente.

Il chirurgo plastico è un artista del lifting seno

Quando il tempo passa e la bellezza sembra sfiorire, il lifting seno rappresenta la possibilità di continuare a sentirsi nel pieno della propria bellezza. L’identità femminile – che passa dal corpo in modo atavico – può essere minata dalla caduta di tono del proprio décolleté. 

L’arte del lifting seno unisce anni di esperienza nella medicina estetica ad un consulto personalizzato.  Come chirurgo plastico e chirurgo estetico ho il compito di ridisegnare la sagoma del seno femminile a seguito di allattamento, ma anche quando siamo in presenza di un seno irregolare o cadente. 

Ho una formazione di alto livello, riconosciuta dal panorama internazionale, e il mio lavoro punta a far stare bene la persona nel proprio corpo. Chi può pensare al lifting seno? Tutte quelle donne che hanno compiuto 18 anni, e che non si sentono più rappresentate da questa parte del corpo, vuoi perché il seno ha perso la sua naturale rotondità, vuoi perché si preferisce ridisegnare questa parte. 

Accompagnare la donna al lifting seno 

C’è una preparazione molto precisa, che accompagna la donna al lifting seno. Non bisogna credere che si tratti di una semplice operazione estetica. Infatti, la parte più importante è la presa in carico della richiesta, con la valutazione del quadro medico generale della donna. 

Come medico ho il compito di informarmi in modo profondo sulla salute della paziente. Da una parte occorre studiare il seno della cliente, per impostare i dettagli del lifting seno, comprendere come intervenire e in che misura. Dall’altra, per me è fondamentale conoscere lo stato di salute a 360 gradi. 

Prima dell’operazione seguo la cliente consigliandole nel dettaglio come comportarsi. Ad esempio, anche in virtù dell’anestesia spiego come sia bene non bere, non fumare, e non assumere alcuni farmaci. La paziente viene sempre accompagnata nella conoscenza dell’intervento. Deve sapere ogni dettaglio, così da essere pienamente cosciente degli effettivi risultati, ma anche del decorso post-operatorio. Il lifting seno da ottime soddisfazioni, ma occorre anche prepararsi ad un periodo di delicata convalescenza.

Tutti i dettagli del lifting seno

Il lifting seno, in termini di operazione può durare dalle due alle quattro ore. La donna che si sottopone all’intervento deve considerare che sarà necessario fermarsi in clinica per alcune notti, a volte una, a volte due. Questo è indispensabile per procedere alle cure post-operazione, come ad esempio i drenaggi, che vengono applicati a seguito dell’intervento. 

A livello tecnico, il lifting seno ridisegna la forma di ogni seno attraverso diverse tecniche, che vanno dalla rimozione di una parte del tessuto cutaneo attorno all’aureola del capezzolo ad altre tipologie di intervento. Tutto dipende da quella che in gergo tecnico viene chiamata ptosi, ovvero il cedimento del seno. 

In alcuni frangenti, a seconda dell’intervento che va realizzato sul seno è possibile effettuare l’operazione di day hospital. Ma questo è possibile stabilirlo solo dopo un’attenta valutazione di ogni singolo caso. L’anestesia che si somministra prima dell’intervento può essere totale o di tipo locale a seconda che il lifting seno avvenga in day hospital o con ricovero di più giorni.

Cosa aspettarsi subito dopo il lifting seno

La donna che si sottopone al lifting seno viene fin da subito messa a conoscenza anche degli aspetti più delicati. Il decorso post-operatorio prevede una lenta ripresa e bisogna pensare al dover convivere con le cicatrici dell’intervento e con una nuova delicatezza fisica, che perdurerà soprattutto nelle tre settimane successive all’operazione.

Il decorso del lifting seno richiede un fermo della propria attività lavorativa di almeno una settimana. Il fumo andrà evitato e si dovrà convivere con qualche possibile gonfiore, che rientrerà nelle prime due giornate successive l’operazione. Appena concluso il lifting seno, la cliente sarà protetta da un bendaggio, che andrà poi ad essere sostituito da un reggiseno di sostegno. 

Bisogna inoltre sapere che, dopo circa 20 giorni dall’operazione ci sarà il delicato passaggio dell’eliminazione dei punti. La cliente verrà sempre seguita ed accompagnata in ogni momento e non dovrà mai temere di essere lasciata sola in questa importante trasformazione personale.

Un cambiamento personale grazie al lifting seno

Quando accompagno una nuova cliente nell’operazione di lifting seno le spiego sempre che questa transizione estetica è un viaggio di importante cambiamento. Si acquista bellezza e si ritorna al centro della propria vita. Dopo la delicata operazione, per la donna arriva anche la soddisfazione personale, il sentirsi di nuovo a casa nel proprio corpo. Per un chirurgo plastico è il momento di maggior soddisfazione, poiché significa che dopo tanta cura e dedizione l’opera d’arte è riuscita.

Mastoplastica additiva: i costi, come funziona e perché l’approccio “costi” è sbagliato

Mastoplastica additiva costi: è una questione spinosa, che si affronta già dalla prima visita preliminare. Rifarsi il seno è un’operazione chirurgica senza complicazioni particolari, ma questa “assenza di complicazioni” non nasce per caso. 

Infatti, sono necessari dei punti fermi: la preparazione del medico estetico, la preparazione delle persone che ruotano intorno all’operazione, l’alta qualità delle protesi, i tempi di degenza in una struttura sanitaria con tutte le carte in regola, ecc.

Tutte queste caratteristiche hanno dei costi che servono per garantire l’ottimo risultato dell’operazione. Come vengono stabiliti in preventivo i costi per una mastoplastica additiva e come orientarsi per ottenere un’operazione davvero ben riuscita?

Mastoplastica additiva costi: quali sono le voci a cui fare attenzione

Per la mastoplastica additiva costi che sono orientativi finché non si fa la visita preliminare e non si prendono alcune scelte importanti. 

Infatti, per la mastoplastica additiva serve capire non solo come si presenta il seno e la sua forma, ma anche quali sono le protesi migliori, di quali materiali, quando ci sarà l’intervento e qual è la disponibilità della struttura sanitaria di riferimento per l’operazione.

Per avere un’idea orientativa, per una mastoplastica additiva i costi variano dai 5000 agli 8000 euro. Se parliamo invece di mastospessi, quindi dove ci sono dei difetti da risolvere (come un seno cadente) i costi lievitano fino a 10 mila euro. 

Questo serve per avere una panoramica generale dei costi, ma come vengono effettuati i calcoli, visto che questi sono solo i costi dell’intervento e non con le visite pre e post intervento?

Mastoplastica additiva: costi alti? In realtà no

Come medico chirurgo, mi sento di sfatare un mito: una mastoplastica additiva ha dei costi che garantiscono degli standard e la salute dei pazienti, non sono alti. Qui di seguito c’è una breve dimostrazione.

Per un intervento di mastoplastica additiva, è necessario:

Mastoplastica additiva: l’approccio sbagliato di valutare solamente i costi

Fare una panoramica sulla mastoplastica additiva costi è ottimo per capire orientativamente quale può essere il budget che serve per rifarsi il seno. Cercare i costi della mastoplastica per trovare un ribasso, invece, è completamente sbagliato. Infatti, richiedere uno sconto, oppure cercare di risparmiare qualcosa, è un grosso rischio.

Per poter richiedere uno sconto, devono venire meno quelle condizioni che sono le sole a garantire la salute. In più, tutti i professionisti possono fare poco per i costi ed è presto detto perché. I costi della struttura ospedaliera o clinica, per esempio, non dipendono dal chirurgo estetico.

Stesso discorso vale per le protesi, il cui costo dipende dall’azienda che le produce, dai materiali utilizzati e dai test che vengono utilizzati per poter ottenere delle protesi valide. 

È naturale che le protesi di ultima generazione hanno costi più bassi rispetto alle prime produzioni di protesi, proprio per via dell’innovazione, ma il risparmio resta pur sempre minimo a fronte di una spesa importante.

Rifarsi il seno sostenendo i costi di una mastoplastica additiva significa avere un seno più florido e sensuale, sodo e unico, ideale per indossare qualsiasi abito e per sentirsi sicure di se stesse. In più, l’operazione ha dei costi che garantiscono un effetto naturale.

Per avere maggiori informazioni su mastoplastica additiva costi contattami su Whatsapp per una consulenza in uno dei miei studi, presenti anche a Caserta e Den Haag (NL).

Chirurgia palpebre cadenti: come funziona l’intervento

L’intervento di chirurgia per le palpebre cadenti è un’operazione di chirurgia estetica che si applica a uomini e donne. Il suo nome scientifico è blefaroplastica e ha il compito di eliminare i difetti estetici nella zona del contorno occhi. 

L’operazione non fa altro che eliminare lo strato di grasso che si può accumulare nella parte inferiore o superiore delle palpebre (oppure in entrambe).

In alcuni casi, l’intervento non ha solo una finalità estetica. Infatti, ci sono persone che, proprio per il peso delle palpebre, hanno una visibilità ridotta e una qualità della vita peggiore. L’intervento riporta quindi la capacità di vedere bene e di tornare a una qualità della vita migliore.

Le tecniche per la chirurgia delle palpebre cadenti sono diverse a disposizione del chirurgo estetico. Il professionista ha il compito di scegliere la migliore per la persona, visto che non si tratta di un intervento a rischio zero. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Intervento per palpebre cadenti: fa male?

L’intervento non comporta dolore e non fa male. Non ha controindicazioni assolute, cioè per tutti i casi, ma serve una visita preliminare dal chirurgo estetico per evitare potenziali rischi e ridurre eventuali complicazioni nel decorso post-operatorio. 

In generale, se la stessa persona ha fatto il botulino di recente, non c’è cute in eccesso o non c’è materialmente grasso da eliminare nella zona oculare, l’intervento viene sconsigliato direttamente dal medico specialista.

Ci sono delle alternative alle Palpebre cadenti chirurgia o intervento per le palpebre cadenti. Chi non può fare la blefaroplastica, può richiedere la plasmachirurgia o la blefaroplastica non chirurgica. Questa tecnica utilizza il laser e interviene come tecnica non invasiva. Si compone in diverse sedute e la persona ha un decorso post-operatorio più gestibile.

Palpebre cadenti chirurgia: come prepararsi all’intervento

Senza una visita preliminare volta ad accertare le condizioni iniziali delle palpebre, non si può preparare l’intervento, quindi non si può procedere. Come medico specialista, mi accorgo che serve una blefaroplastica quando:

In più, richiedo al paziente una documentazione valida per fare un’anamnesi clinica. Quindi, chiederò quali medicinali prende la paziente o se ci sono delle particolari patologie. 

Per le pazienti, si chiede di arrivare allo studio senza make up, per capire la reale situazione delle palpebre e procedere nella maniera migliore. In caso di farmaci anticoagulanti, questi devono essere sostituiti nel periodo dell’operazione.

Dopo l’intervento, la persona deve restare in ospedale per circa una settimana, necessaria per suturare le ferite dell’operazione. In questa fase di primo decorso post-operatorio, possono esserci gonfiori nella zona interessata o sanguinamento. Non c’è da preoccuparsi, perché si segue una terapia adeguata e tutto si risolve nel giro di pochissimi giorni.

La persona può tornare poi a casa e potrà fare delle visite di controllo dal medico specialista. Per l’ intervento alle palpebre cadenti, fino a 30 giorni dopo l’operazione, il medico può prescrivere una crema per eliminare il gonfiore e favorire la cicatrizzazione. Il risultato è straordinario. Le palpebre sono più giovani, senza accumuli di grasso, per uno sguardo più intenso e armonioso.

Chirurgia palpebre cadenti: i costi

Il costo per la chirurgia delle palpebre cadenti dipende da diversi fattori. Infatti, è importante capire se serve l’anestesista o no, senza contare i tempi di degenza assolutamente necessari. 

In generale, l’intervento ha un costo variabile tra i 700 e i 1000 euro a palpebra, senza contare le visite di controllo per verificare il decorso post-operatorio.

È importante capire che l’intervento riguarda la propria salute e che non si può prescindere dagli standard imposti anche dalla normativa vigente per operare al meglio e ridurre al minimo i tempi di guarigione.

La pianificazione dell’intervento e ogni aspetto dello stesso non vanno assolutamente lasciati al caso. Per questo, seguo le mie pazienti dalla prima visita per verificare le condizioni delle palpebre fino al termine del decorso post-operatorio.

Oltre a fornire tutte le informazioni relative all’intervento, valuteremo insieme quali sono le modalità e le tecniche migliori per la tua persona.

Per avere maggiori informazioni sull’intervento alle palpebre cadenti e i suoi costi contattami su Whatsapp per una consulenza in uno dei miei studi, presenti anche a Caserta e Den Haag (NL).

Protesi anatomiche, cosa sono? Tutto quello che c’è da sapere

Protesi anatomiche: si tratta di una delle soluzioni disponibili per le donne che vogliono avere un seno perfetto. La protesi anatomica, infatti, rientra nelle protesi disponibili sul mercato da impiantare per ottenere un seno sodo e sensuale.

Le protesi possono avere forme diverse, in base al risultato che si vuole ottenere e alla forma del seno prima dell’operazione. Le protesi anatomiche sono a goccia e sono tra le più richieste per due motivi.

Permettono di ottenere un effetto naturale e vengono impiantate al di sotto del capezzolo. Quando scegliere questo tipo di protesi e quali sono i pro e i contro?

Protesi anatomiche: cosa sono

Le protesi anatomiche sono delle sacche che si possono impiantare con un’operazione di chirurgia estetica. Hanno l’obiettivo di rendere il seno più bello e con maggior volume.

Le protesi non sono tutte uguali. In particolare, le protesi anatomiche hanno maggior volume nella parte in basso, come una goccia d’acqua che cade sulla superficie.

Il materiale interno è il gel di silicone. Anche la parte esterna è in silicone, con doppio strato per evitare la rottura.

Protesi anatomiche: prima e dopo

Prima dell’operazione, il seno si presenta abbastanza cadente, con una buona percentuale di grasso e un buon spessore della pelle. Il seno è già di per sé a forma di goccia, ma la persona cerca qualcosa con più volume, per sentirsi più bella e più piacente.

Al termine dell’operazione, il seno mantiene la sua forma a goccia, ma si ottengono due effetti immediati. Il seno aumenta di volume e si presenta visibilmente più sodo e con i capezzoli più in alto.

Le cicatrici legate all’operazione sono completamente invisibili dopo qualche tempo dall’intervento. Questo aspetto fa la differenza tra un chirurgo estetico esperto e una persona che è agli inizi.

Infatti, un medico specializzato utilizza lo spessore della pelle per ridurre al minimo le cicatrici, con strategie per renderle completamente invisibili.

Grazie allo studio preliminare del seno, si evita la complicazione di un secondo intervento e si ottiene un seno sodo e naturale.

È importante sapere che qualsiasi operazione estetica comporta delle cicatrici, ma che nessuna di queste ha un impatto estetico.

Le donne che si sottopongono a questa operazione possono indossare tranquillamente costumi da bagno e vestiti succinti, senza doversi preoccupare di eventuali cicatrici visibili.

I rischi sono ridotti al minimo, proprio perché si opera con tutti gli accorgimenti del caso. Il medico chirurgo è seguito da una rete di specialisti di supporto e l’intervento si esegue in modalità day hospital proprio per monitorare la situazione. 

In più, si eseguono controlli periodici e costanti dopo l’intervento, proprio per verificare l’aspetto del seno e l’andamento.

Il medico chirurgo può prescrivere dei farmaci, in quando medico specialista, in rarissimi casi e comunque sempre previa visita di controllo.

Protesi anatomiche: pro e contro

Le protesi di questo tipo hanno dei pro e dei contro. Il vantaggio principale è un naturale sostegno del seno subito dopo l’operazione. Il volume si concentra nella parte bassa del seno, che assume l’aspetto a goccia.

Come per qualsiasi impianto di protesi, si verificano prima le condizioni dei tessuti del seno. Lo spessore della pelle e la presenza di grasso giocano un ruolo determinante. Infatti, la protesi si aggancia ai tessuti del seno, per evitare che la protesi si muova o ruoti all’interno.

Per contro, le protesi anatomiche non si adattano a tutte. Infatti, c’è il bassissimo rischio che questo tipo di protesi cambi la forma del seno, quindi serva un secondo intervento per ottenere l’aspetto naturale che ogni donna cerca.

Per evitare questo rischio, la visita preliminare è fondamentale. Dove la paziente cerca un seno rotondo, sicuramente si propone un altro tipo di protesi.

Protesi anatomiche, come capire se sono quelle giuste

Le protesi anatomiche non sono una soluzione ottima per tutti i tipi di seno. A una prima visita preliminare, si capisce subito se è il caso di procedere con l’impianto di protesi di questo tipo o no.

Grazie al consulto in studio, potrai verificare i diversi tipi di protesi e potrai scegliere le protesi anatomiche se sono davvero la risposta più adatta al tuo caso.

Se la protesi non è adatta allo scopo, come medico chirurgo estetico mi assicurerò che tu sia consapevole dei rischi. Se la protesi anatomica, invece, è la soluzione più adatta al tuo caso, ti garantisco tutte le informazioni prima di procedere con l’operazione.

Riduzione seno: tutto quello che c’è da sapere per prepararsi all’intervento

Riduzione seno: come funziona 

L’intervento di chirurgia estetica per la riduzione seno prende il nome di mastoplastica riduttiva e prevede l’eliminazione di una parte dei tessuti, addosso, ghiandolare e cutaneo, che formano le mammelle. La riduzione seno è una procedura abbastanza invasiva, che prevede che la paziente venga già sottoposto all’anestesia generale. In seguito il chirurgo pratica l’incisione per la riduzione seno, che potrebbe lasciare una cicatrice più o meno evidente. Durante l’intervento il medico, dopo aver eliminato parte dei tessuti che formano le mammelle, rimodella l’area occupata dai capezzoli e dall’areola. Le pratiche più comuni per eseguire la mastoplastica riduttiva sono:

Praticando, infatti, l’incisione periareolare, che è quindi intorno all’areola, la cicatrice sarà meno evidente, poiché verrà mitigata dal passaggio di colorazione tra l’areola e la pelle.

Quando è necessaria una riduzione seno 

La mastoplastica riduttiva non ha solo uno scopo estetico, poiché un seno di grandi dimensioni può condizionare negativamente la vita di tutti i giorni. In particolare può provocare dolori in diverse parti del corpo, come la schiena, o impedire il corretto svolgimento di determinate attività sportive. L’intervento di riduzione seno viene eseguito principalmente per risolvere numerosi problemi fisici e psicologici. In particolare le principali ragioni che determinano una riduzione seno riguardano:

Riduzione seno: quali fattori determinano la grandezza del seno

Prima di ricorrere a un intervento di riduzione seno è importante analizzare quali sono i fattori che ne determinano la grandezza. In generale la forma del seno dipende sia da fattori genetici e dalla corporatura, che dagli ormoni. In particolare gli ormoni sessuali che contribuiscono alla dimensione del seno sono gli estrogeni, che allo stesso tempo contribuiscono anche alla maturazione dei principali organi riproduttivi femminili. Oltre agli ormoni e alla genetica, è importante tenere presente anche il grado di sensibilità dei tessuti mammari alla loro azione. La riduzione seno può essere eseguita su donne di qualsiasi età, tuttavia è sempre consigliato aspettare almeno il termine dello sviluppo. Per quanto riguarda invece le donne in gravidanza, è bene procedere con l’intervento dopo aver partorito, poiché durante la gravidanza si verifica un accrescimento del seno che vanificherebbe almeno in parte l’intervento di mastoplastica riduttiva. In rari casi, inoltre, l’intervento di riduzione seno può anche essere effettuato sugli uomini. Si tratta di pazienti affetti da ginecomastia. 

Come prepararsi all’intervento di riduzione seno 

Prima di sottoporsi all’intervento di riduzione seno è importante effettuare alcuni accertamenti e controlli, per assicurarsi che non vi siano controindicazioni alla mastoplastica riduttiva. Oltre ad un’analisi della storia clinica della paziente e ad un check-up generale, gli esami a cui sottoporsi sono:

Al termine, è compito del chirurgo elencare alla paziente alcune accortezze da seguire prima e dopo l’intervento di riduzione seno. È importante che la donna rimanga a digiuno completo da almeno la sera precedente l’intervento proprio perché verrà sottoposta all’anestesia generale. È inoltre fondamentale che smetta, anche se temporaneamente, di fumare, dal momento che il fumo potrebbe pregiudicare il processo di guarigione cutanea; e sospenda qualsiasi terapia farmacologica a base di anticoagulanti, antinfiammatori o antiaggreganti come l’aspirina, perché si tratta di farmaci che riducono la capacità coagulativa del sangue e che quindi rendono la paziente più predisposta a gravi emorragie durante l’intervento.

Cosa è la simmastia e come correggerla

Una delle complicanze che maggiormente spaventa le pazienti che intendono sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva è la simmastia, nota anche come “effetto uniseno” o perdita del solco intermammario.

Nonostante insorga in casi molto rari è una delle complicanze legate alla mastoplastica additiva con inserimento di protesi.

Simmastia: di cosa si tratta?

Innanzitutto, va chiarito che la simmastia può essere congenita, quindi presente fin dalla nascita, ed è frequente nelle donne che hanno un seno particolarmente grande e sviluppato, con la parte mediale del seno molto unita e attaccata.
Questo tipo di simmastia è la più complicata da correggere proprio perché componente anatomica del corpo della paziente.

La simmastia, purtroppo, può essere una complicanza chirurgica.

Questa complicanza a volte insorge per la volontà di medici magari meno esperti di accontentare le richieste delle pazienti, che sovente pensano che il seno più bello sia quello con uno spazio estremamente ridotto tra le mammelle. Il chirurgo quindi va a forzare uno scollamento più spinto della parte mediale, andando a creare una complicanza.

Altre volte la causa della simmastia è l’improprio posizionamento delle protesi mammarie, con la creazione di tasche chirurgiche così vicine alla linea mediana del torace da compromettere l’integrità del tessuto connettivo sopra lo sterno.

Le simmastie, inoltre, possono essere lievi o severe e spesso le simmastie severe comportano una completa unione delle due mammelle e un completo distacco della cute sulla parte sternale, portando problematiche funzionali delle mammelle oltre che estetiche.

Come avviene l’intervento chirurgico di correzione della simmastia?

L’intervento di correzione della simmastia non è un intervento facile da eseguire, anzi può essere molto complesso perché va eseguita una vera e propria ricostruzione di quello che è la linea sul piano sternale fra le due mammelle.
Nei casi di maggiore severità, oltre ai normali e semplici punti di sutura, è necessario utilizzare delle reti come il GalaFlex (realizzata in P4HB e nota come poli-4-idrossibutirrato) o reti biologiche, che permettono di ricreare la forma naturale della mammella per andare poi a correggere la simmastia.

Va detto che la simmastia, soprattutto se è molto severa, può andare incontro al rischio di recidiva.
La possibilità è abbastanza rara ma può comunque succedere proprio perché il distaccamento completo sul piano sternale in alcuni casi è molto difficile da correggere, specialmente nelle pazienti che vogliono un seno particolarmente grande.

Dato che devo correggere la simmastia, posso mettere protesi più grandi?

Una delle domande che mi viene fatta con più frequenza dalle pazienti che vogliono correggere la simmastia è se possono inserire delle protesi più grandi.

Paradossalmente, anche se il desiderio della paziente è quello di aumentare il volume del seno e mettere delle protesi più grandi, aumentare la trazione su quel piano sternale che ormai è di fatto distaccato rende ancora più difficile quella che è la risoluzione della simmastia.

I punti e/o la rete che vengono inseriti per la correzione di questa complicanza, infatti, con una protesi più grande sarebbero sottoposti a una trazione maggiore, aumentando il rischio di una successiva recidiva.

In seni estremamente grandi e voluminosi, al fine di correggere la simmastia, alla ricostruzione della linea mediana del piano sternale spesso è necessario ridurre il volume del seno e abbinare una mastopessi.

E’ molto grande la cicatrice dell’intervento di correzione della simmastia?

Solitamente, nella correzione della simmastia, si utilizza la cicatrice del precedente intervento di mastoplastica additiva.

Chiaramente, in caso di riduzione del volume di mammelle particolarmente grandi, la cicatrice sarà diversa perché alla correzione verrà abbinata una mastopessi.

Quanto dura l’intervento?

La durata dell’intervento è variabile in base alle condizioni di partenza del paziente e alla complessità della simmastia.
In caso di necessità di inserimento di reti, può durare oltre le due ore.
L’intervento avviene in anestesia generale con una notte di ricovero in clinica.

Conclusioni sulla simmastia

Prima di sottoporsi a una mastoplastica additiva è fondamentale affidarsi a un chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico competente e preparato, in grado di valutare la fattibilità dell’intervento alla luce delle richieste della paziente.

Il rischio di simmastia è ridotto quando la paziente insieme al chirurgo scelgono una dimensione del seno e uno spazio tra le mammelle adeguati alle caratteristiche anatomiche della donna.

Per avere maggiori informazioni sull’intervento di correzione della simmastia e i suoi costi,
contattami per una consulenza in uno dei miei studi di Roma, Milano, Caserta o Den Haag (NL).

Face Contouring: ringiovanire il viso senza bisturi

Un ovale perfetto, senza segni del tempo, con volumi ben definiti e soprattutto senza l’uso del bisturi è la richiesta che mi viene fatta sempre più spesso dai pazienti in visita.
E face contouring è la mia risposta!

Che cos’è il face contouring?

ll face contouring è un rimodellamento del viso attraverso trattamenti mini invasivi che grazie all’utilizzo di filler sono in grado di ridefinire i contorni del volto e scolpire in modo mirato alcune sue aree, come gli zigomi, la fronte o la jawline, allo scopo di ringiovanirlo in modo globale.
E’ un trattamento ottimo sia per uomini che per donne.

Il face contorung, detto anche liquid facelift, permette di armonizzare in modo non chirurgico le zone del viso più colpite dall’invecchiamento attraverso la combinazione di tecniche non invasive come l’acido ialuronico o idrossiapatite di calcio, la tossina botulinica, la biostimolazione e i peeling, per ripristinare il tono e il volume dell’ovale.

In questo approccio globale al ringiovanimento vengono utilizzati soprattutto filler avanzati di nuova generazione, in grado di interagire con i tessuti e attivare una loro stimolazione profonda tramite la produzione di fibre elastiche e collagene, per un effetto a lunga durata.
Non solo filler statici, quindi, ma filler in grado di ringiovanire il viso dall’interno. Si tratta di filler altamente sicuri e riassorbibili, che se utilizzati da mani esperte non provocano alcun danno.

Le zone interessate dal face contouring

Le zone che possono essere trattate sono gli zigomi, il mento e la fronte oltre al tono della pelle in generale grazie a biostimolanti di diversa natura. Con il passare del tempo, la pelle tende a perdere volume ed elasticità, condizione che determina la formazione di rughe fini o solchi profondi nel volto.
Invecchiando, inoltre, gli zigomi, elemento fondamentale per l’armonia del viso, tendono a svuotarsi conferendo al viso un aspetto stanco e vecchio mentre la linea mandibolare, basilare per bilanciare la proiezione del naso e donare armonia al volto, è portata a perdere definizione.

Grazie alla procedura di liquid facelift è possibile ovviare a questi inestetismi, rimodellando i volumi e ridonando turgore alla pelle, per un ringiovanimento complessivo e globale.

Prima di eseguire questo trattamento è importante sottoporsi a una visita accurata affinché il chirurgo plastico possa analizzare vari aspetti quali il rilassamento dei muscoli del volto, il tono della pelle, la profondità delle rughe e la definizione del contorno del viso. Solo attraverso questa valutazione è possibile capire se ci sia indicazione al trattamento e quali procedure combinare fra loro.

Il trattamento di face contouring in ambulatorio

Nonostante spesso basti una sola sessione per ottenere un ottimo risultato, il face contouring permette anche un restyling progressivo attraverso la ripetizione graduale della procedura in più sedute, fino al raggiungimento dell’effetto desiderato.

Trattandosi di filler e di procedure non chirurgiche, è un trattamento ambulatoriale dalla durata di circa 30 minuti. I filler vengono somministrati attraverso delle microcannule smusse, che permettono di iniettare l’acido ialuronico o l’idrossiapatite di calcio senza traumi e nella corretta posizione. I trattamenti ad essi abbinati –botox o peeling- avvengono attraverso la loro normale procedura di somministrazione.

Il risultato del trattamento è immediato anche se per godere dell’effetto finale è necessario aspettare qualche giorno, in modo che passino i rossori dati dal piccolo trauma delle microlesioni.
In ogni caso è possibile riprendere le normali attività immediatamente dopo il liquid facelift.

Face contouring: non tutti i prodotti sono uguali

Spesso mi viene chiesto il perché delle enormi differenze di prezzo praticate su questi trattamenti.
La ragione è molto semplice: nel mercato esistono numerosi filler, di svariata natura, qualità e sicurezza e, di conseguenza, di diverso costo.
Per evitare spiacevoli sorprese o complicanze, è fondamentale selezionare sempre i prodotti migliori e di maggiore qualità, oltre che affidarsi a un professionista esperto e qualificato, in un mondo ormai popolato, purtroppo, da sempre più medici improvvisati.

Face contouring: quanto dura il trattamento?

La durata dei filler è soggettiva e dipende molto dallo stile di vita del paziente, ad esempio se è un fumatore, e dal tempo che impiega l’organismo a riassorbire i filler. Di media, i prodotti di nuova generazione durano dai 6 ai 12 mesi.

Alcuni dei vantaggi di questo trattamento, oltre alla non invasività, sono il suo costo, che risulta molto inferiore a quello di un trattamento chirurgico come il lifting, e l’assenza delle controindicazioni che un intervento chirurgico può avere.

Per avere maggiori informazioni sul liquid facelift e i suoi costi contattami per una consulenza in uno dei miei studi di Roma, Milano, Caserta o Den Haag (NL).

Dalla classica alle russian lips: tecniche dei filler labbra

Le russian lips sono senza dubbio la tendenza del momento, con migliaia di hashtag su Instagram e video che spopolano su Tik Tok, tanto da scatenare un nuovo trend nell’ambito della medicina estetica. Ma in cosa consiste questo trattamento che arriva dalla Russia e sta facendo impazzire le donne italiane? Per capirlo occorre fare un passo indietro e partire dai filler labbra.

Il filler alle labbra è sicuramente uno dei ritocchi più richiesti in ambito estetico e consiste nell’aumento del volume delle labbra e la definizione della forma attraverso iniezioni di acido ialuronico. L’acido ialuronico è, infatti, il prodotto ideale per rimodellare le labbra, riproiettare il vermiglio, correggere piccole rughe o asimmetrie. E’ grazie ad esso che la pelle resta elastica e compatta e attraverso le sue iniezioni le labbra risultano più carnose, turgide e sensuali.

Le tecniche utilizzate sono diverse, così come diversi sono gli effetti che si possono ottenere: non tutte le labbra ritoccate sono uguali!

Lips Filler – Natural effect

Le principali tecniche utilizzate sono la lineare,  a ponfi o classica,  che consiste nell’inserire l’ago in modo parallelo al labbro e iniettare il filler mentre si retrae la siringa, la tecnica verticale, che vede le iniezioni perpendicolari al labbro superiore e quella seriale, che consiste nell’iniettare l’acido ialuronico con più punture per labbro, una dopo l’altra. 

Tutte le tecniche donano labbra piene e seducenti, ma è dalla verticale che deriva la tecnica russa, procedura sempre più richiesta grazie all’effetto naturale delle russian lips.

Abbandonati gli eccessi degli ultimi anni, con le labbra iper proiettate o effetti spiacevoli come le duck lips (labbra a papera), oggi il nuovo trend punta su una bellezza armoniosa e proporzionata, tipica delle russian lips.

Lips Filler – Armonia delle forme

Questa tecnica consiste nell’innalzare l’arco di Cupido attraverso iniezioni verticali, in modo da scolpire il volume del labbro superiore e alzare il vermiglio, attraverso il rilascio di piccolissime particelle di acido ialuronico.

Personalmente, utilizzo un metodo che unisce le diverse tecniche per la realizzazione di questo filler labbra, valutando soprattutto la base di partenza di ogni paziente. Questo mi permette di riempire, allargare e sollevare le labbra dove serve, innalzando l’arco di Cupido senza che la proiezione ne sia pregiudicata. Le labbra risultano carnose ma alte e piatte, con una leggera forma cuore.

A prescindere dalla tecnica utilizzata, che valuto di caso in caso, per me è fondamentale migliorare la morfologia del viso della paziente, creando le labbra più adatte all’unicità del suo viso. Le labbra sono, infatti, studiate sulla fisionomia della paziente e scolpite in armonia sul suo volto.
Le labbra risultano così naturali e, non amando particolarmente i volumi esagerati, sempre molto proporzionate.

Lips Filler – Armonia delle forme

Come ogni altro filler, è un trattamento che viene eseguito in ambulatorio, dalla durata di 20-30 minuti. Nonostante dipenda dal grado di sopportazione di ogni persona, non è particolarmente doloroso, grazie anche alla crema anestetica che viene applicata prima della sua esecuzione.

Il risultato è immediato anche se apprezzabile in un paio di giorni, una volta passato il tipico gonfiore dato dal piccolo trauma delle microlesioni. Si possono riprendere le normali attività immediatamente dopo le iniezioni, sfoggiando da subito le nuove russian lips!

La durata del filler è soggettiva e dipende da diversi fattori, dallo stile di vita, dal fumo, dalla dieta ma soprattutto dal tempo che impiega l’organismo a riassorbire l’acido ialuronico.
In ogni caso, i prodotti di nuova generazione da me utilizzati sono in grado di durare dai 3 ai 6 mesi. Ogni filler, poi, se ripetuto nel tempo crea una sorta di base nella labbra, aumentando di volta in volta il lasso di tempo tra un ritocco e l’altro.

Trattandosi di un prodotto non permanente, in caso si volesse tornare alle labbra di partenza basterà aspettare il naturale riassorbimento del prodotto.

Per avere maggiori informazioni sulla mastoplastica additiva a Roma o sulla mastoplastica additiva a Milano e i suoi costi contattami su Whatsapp per una consulenza in uno dei miei studi, presenti anche a Caserta e Den Haag (NL).

“Quanto costa?” Perchè è un approccio sbagliato alla chirurgia plastica

Alcune delle domande che mi vengono fatte sempre più spesso, soprattutto sui miei canali
social, sono “quanto costa?”, “prezzo?” o “importo operazione?”, spesso senza aver
nemmeno letto il messaggio che intendevo comunicare o senza presentarsi e salutare!

Nonostante io capisca l’esigenza di conoscere il costo di un intervento, per valutare se può
rientrare nelle spese che una persona è in grado di sostenere, sono assolutamente
contrario a questo approccio alla chirurgia plastica, al ridurre una disciplina complessa a
un mero listino prezzi.

La chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica è una materia seria, non un articolo in saldo,
che comporta anni di studi, di specializzazioni e di perfezionamento. Il Chirurgo Plastico è
un medico che, dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, svolge un percorso
di formazione specialistica di ulteriori 5 anni in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica.
Il titolo di Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica richiede almeno 7200
ore circa di formazione e la partecipazione a migliaia di interventi chirurgici.

La prima domanda che dovrebbe farsi chiunque interessato a sottoporsi ad un intervento
dovrebbe essere se il chirurgo plastico, estetico e ricostruttivo a cui si sta affidando è
sufficientemente preparato e competente, non quanto costi l’intervento. La scelta dovrebbe
essere dettata dall’affidabilità ed esperienza del chirurgo, di certo non dalla rincorsa al
prezzo al ribasso.

Il costo di ogni intervento non è dato solo dall’esperienza del medico ma anche dalla
clinica in cui opera e dalla sua equipe.
Un intervento che richiede un numero maggiore di ore in sala operatoria o il ricovero di
una notte avrà un costo più importante rispetto a un intervento che può essere eseguito in
day hospital. Una equipe preparata è propedeutica alla buona riuscita di un’operazione chirurgica
(penso al ruolo dell’anestesista, che si occupa del controllo del dolore e della cura del
paziente prima, durante e dopo l’intervento, così come all’importanza
dell’assistente in sala o del ferrista).

Un’altra parte dei costi è data dall’attrezzatura utilizzata, che deve essere sempre
aggiornata e all’avanguardia. Un esempio semplice possono essere le protesi che si
inseriscono durante una mastoplastica additiva. In commercio esistono protesi di ogni
range di prezzo e di ogni livello qualitativo. Chiaramente la loro scelta incide sul prezzo
finale di una mastoplastica così come la loro qualità incide sul risultato finale
dell’intervento: migliori sono le protesi, più naturale e bello sarà il seno.

Oltre a questi aspetti più tecnici, al fine di realizzare una stima di costi realistica, va
valutata la situazione di partenza di ogni paziente. Per poter ponderare un intervento
chirurgico, qualunque esso sia, è necessario sottoporsi a una visita accurata, in modo che
il chirurgo plastico possa esaminare la base di partenza del paziente, la sua fisionomia e
corporatura, determinare se ci siano complessità o problematiche, e progettare così
l’intervento più adatto alla luce anche delle esigenze e delle richieste del paziente.

Spesso, grazie ad una visita, potrebbe emergere che la paziente non ha affatto bisogno di
sottoporsi all’intervento che pensa o che la procedura più adatta al suo caso sia tutt’altra.

Solo in questo modo la chirurgia plastica non si riduce a un semplice “aprire e chiudere”
ma diventa una vera e propria progettazione studiata in ogni minimo dettaglio sul corpo e
sulle richieste del paziente, al fine di scegliere la tecnica più indicata o, eventualmente,
combinarne diverse insieme.

E’ per questo che consiglio di diffidare da prezzi non realistici o da super offerte in ambito
chirurgico. Dietro prezzi troppo bassi possono nascondersi condizioni sanitarie precarie
durante l’esecuzione dell’intervento, l’assenza di attrezzatura adatta o di adeguata
preparazione da parte del medico, condizioni che possono compromettere il risultato
dell’intervento e mettere a rischio la salute del paziente.

E’ indispensabile scegliere un chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico abile e preparato,
con esperienza e una casistica di interventi sufficiente a poter garantire risultati validi e
duraturi nel tempo. Un intervento eseguito male potrebbe essere molto difficile da
correggere in seguito, per questo è necessario affidarsi a mani esperte.

Per avere maggiori informazioni contattami per una consulenza in uno dei miei studi,
presenti anche a Caserta e Den Haag (NL).

Chirurgia estetica delle orecchie: tecniche di otoplastica

L’otoplastica è un intervento di chirurgia plastica delle orecchie  volto a correggere gli inestetismi dei padiglioni
auricolari al fine di rendere più proporzionato il viso.
Orecchie “a sventola”, dismorfiche, troppo prominenti o asimmetriche tra loro influiscono sull’armonia
del volto e grazie all’otoplastica è possibile modificarne la forma, l’attaccatura o le dimensioni.

E’ un intervento consigliabile in età pediatrica -può essere eseguito già dai 5-6 anni- per gli evidenti
vantaggi sull’autostima che la chirurgia correttiva porterebbe in giovane età, ma attuabile comunque
anche in età adulta.
La chirurgia delle orecchie è un’operazione senza alcuna ripercussione sull’udito, in grado di correggere in
modo rapido un difetto che spesso crea disagio e imbarazzo nei pazienti.

L’inestetismo più comune è dato dalle orecchie “a sventola”, una malformazione congenita che dipende
dall’eccessivo sviluppo della conca auricolare e che, a volte, può interessare un solo lato. In base alla
necessità si può, quindi, intervenire su una sola orecchia o utilizzare differenti tecniche chirurgiche su
entrambe.

Solo attraverso un’accurata visita il chirurgo plastico potrà stabilire la situazione di partenza e valutare
le possibili varianti, spesso minime, dell’intervento correttivo in base alle caratteristiche anatomiche del
paziente, alla luce della forma del padiglione auricolare e della condizione generale del viso.
Il chirurgo valuterà anche la tecnica più adatta per ottenere il risultato migliore.

L’otoplastica è un’operazione relativamente semplice, con pochi accorgimenti pre-operatori, che può
avvenire in due modi: attraverso la tecnica di Dieffenbach o attraverso l’approccio diretto.
La tecnica di Dieffenbach consiste nel cucire la cartilagine della conca auricolare alla membrana sopra
l’osso della regione mastoidea al fine di chiudere l’angolo diedro auricolomastoideo. L’incisione avviene
nel solco retroauricolare, dietro all’orecchio quindi, per procedere con lo scollamento della cute dal
tessuto sottostante, il taglio della cartilagine in eccesso e la sutura della stessa con il periostio della
regione temporale. E’ una tecnica di facile esecuzione e abbastanza rapida, ma con un rischio frequente
di recidive.

L’approccio diretto avviene, invece, direttamente sullo scheletro cartilagineo del padiglione auricolare.
L’incisione in questo caso è in corrispondenza di uno dei solchi del padiglione, per procedere poi con la
manovra di smemorizzazione delle fibre elastiche, attraverso micro incisioni che rompono la
cartilagine, e con il rimodellamento dello scheletro del padiglione. Le parti in eccesso vengono tagliate
e la forma dell’orecchio ricostruita tramite suture non riassorbili. Questa tecnica ha un’esecuzione più
complessa ma garantisce un risultato più duraturo nel tempo.

L’intervento di otoplastica si svolge in anestesia locale con sedazione e ha la durata di circa un’ora.
Grazie all’effetto della sedazione, il paziente non avverte dolore né durante l’intervento né
nell’immediato post operatorio.

Di solito la dimissione avviene in giornata, a poche ore dall’intervento. Le normali attività quotidiane
possono essere riprese dopo tre giorni mentre per l’attività sportiva è consigliabile aspettare circa 30
giorni dall’operazione di chirurgia delle orecchie.
In caso di otoplastica con approccio diretto, è opportuno prestare attenzione a non toccare o colpire il padiglione per circa due mesi, in modo che le fibre elastiche possano consolidarsi in modo corretto e la cartilagine mantenere la nuova forma.

Le cicatrici in caso di otoplastica con tecnica di Dieffenbach seguono il solco retroauricolare mentre
con approccio diretto sono nei solchi del padiglione auricolare. Nella fase iniziale possono presentarsi
iper pigmentate e vistose ma con il passare del tempo tendono a scomparire.

La buona riuscita dell’intervento dipende da diversi fattori, come la cicatrizzazione del paziente e
dall’osservanza degli accorgimenti post operatori, ma il risultato dell’otoplastica è visibile sin dai primi
giorni post operatori ed è destinato a rimanere nel tempo.

Per avere maggiori informazioni sull’otoplastica a Roma e sui costi dell’otoplastica contattami su
Whatsapp per una consulenza in uno dei miei studi presenti anche a Milano, Caserta o Den Haag (NL).

Il lifting del sopracciglio per uno sguardo di nuovo seducente

A volte uno sguardo stanco e appesantito non dipende esclusivamente da un eccesso di pelle nella
regione palpebrale ma piuttosto dalla perdita di elasticità e tonicità dell’arcata sopraccigliare.

Un sopracciglio cadente, infatti, conferisce al viso un’aria triste e un’espressione affaticata, facendolo
sembrare più vecchio e meno curato.
Il posizionamento corretto del sopracciglio, che deve essere in corrispondenza o poco sopra della rima
orbitaria superiore, è fondamentale per l’armonia del volto e grazie al lifting è possibile risollevare il
sopracciglio per riportarlo alla posizione corretta.

Il lifting del sopracciglio è una procedura chirurgica che consente di innalzare la parte laterale delle
sopracciglia in caso di perdita di elasticità e tonicità, in modo da ottenere un occhio più aperto e uno
sguardo più seducente, senza andare a modificare la forma dell’occhio.

E’ un intervento indicato a chiunque, uomini e donne, presenti una discesa dei tessuti cutanei e
muscolari nella regione periorbitaria, e abbia quindi un sopracciglio ptosico. Questa condizione, nei casi
più severi, può portare ad avere un appesantimento e quindi un aumento di tessuto in eccesso nella
regione delle palpebre superiori e pregiudicare così la corretta visione, accentuando la tendina di pelle
che va ad oscurare parzialmente il visus.

Il lifting del sopracciglio può essere eseguito tramite tecniche chirurgiche diverse, divise tra approccio
diretto e indiretto.

Il lifting diretto prevede il sollevamento del sopracciglio, per tutta la sua lunghezza o nella sua porzione mediale, mediante l’asportazione chirurgica di una porzione di cute in eccesso lungo la rima di delimitazione dei peli e della cute. In questo modo, dopo le fasi di guarigione della ferita, la piccolissima cicatrice viene oscurata anche dalla ricrescita del sopracciglio sulla stessa.

Il lifting indiretto prevede, invece, un accesso di pochi cm tra i capelli in regione temporale, in modo da sollevare e correggere la ptosi del sopracciglio attraverso la ridistribuzione e il lifting verso l’alto del tessuto in eccesso causa della pstosi. In alcuni casi è possibile eseguire questa procedura endoscopicamente, avendo così il lifting del sopracciglio endoscopico.
In questo caso le cicatrici sono nascoste dal cuoio capelluto.

La scelta del tipo di intervento è valutabile solo attraverso una visita, al fine di pianificare l’operazione in
modo ottimale e scegliere la tecnica più adatta, eventualmente combinando il lifting del sopracciglio con
l’intervento di blefaropalstica.
Una visita accurata è, infatti, fondamentale per determinare se vi sia l’indicazione all’operazione,
l’eventuale presenza di asimmetrie e per valutare le aspettative del paziente in relazione ai risultati
oggettivamente ottenibili.

La durata dell’intervento è variabile in base alle condizioni di partenza del paziente e avviene in day
hospital in anestesia locale con sedazione. In genere, la dimissione del paziente è possibile dopo
qualche ora. Se eseguita da un chirurgo plastico esperto, è una procedura abbastanza semplice, in
grado di dare risultati molto soddisfacenti.

Il lifting del sopracciglio non presenta particolari complicanze se non il rischio di recidiva dell’abbassamento del sopracciglio o la comparsa di asimmetrie, condizioni facilmente risolvibili con un intervento di revisione sempre in anestesia locale. I risultati dell’operazione durano, in ogni caso, per anni.

Per avere maggiori informazioni sul lifting del sopracciglio e i suoi costi, contattami per una consulenza
in uno dei miei studi di Roma, Milano, Caserta o Den Haag (NL).

Corpo scolpito grazie alla liposuzione

La liposuzione è tra gli interventi di chirurgia plastica più richiesti al mondo, con numeri in costante crescita grazie sia al livello di soddisfazione che i pazienti ottengono da questa procedura che dal costante sviluppo di nuovi sistemi di liposuzione assistita, come Pal Microaire, Vaser lipo e J Plasma, in grado di offrire risultati sempre più performanti.

E’ l’intervento chirurgico che permette ormai di rimodellare le forme del corpo attraverso l’aspirazione, totale o parziale, del grasso in eccesso, adipe che può essere depositato nell’addome, nei fianchi, nelle cosce, nella schiena, nella regione lombare, nella braccia, al fine di rendere più armonico e longilineo il profilo corporeo.

Con la liposuzione, il grasso in eccesso viene risucchiato in modo uniforme attraverso l’inserimento di sottili cannule collegate a un aspiratore a pressione negativa, ridefinendo così la silhouette.

Da chirurgo plastico, personalmente preferisco utilizzare macchinari come Pal Microaire che permettono una liposuzione assistita e in cui vengono utilizzate cannule più piccole, capaci di offrire risultati migliori e di accorciare i tempi operatori, aumentando così la sicurezza del paziente.

La liposcultura è una liposuzione avanzata, in cui, tramite l’utilizzo di microcannule, è possibile scolpire in modo mirato determinate zone del corpo.

Attraverso l’utilizzo della VASER lipo (Vibration Amplification of Sound Energy) la liposcultura viene eseguita grazie ad una comprovata tecnologia di lipoaspirazione assistita da ultrasuoni.
Con questo metodo è possibile ottenere ottimi risultati anche su pazienti già trattati da precedenti liposuzioni con esiti scarsi.

Un grande passo in avanti è stato fatto con l’arrivo del J Plasma, un macchinario rivoluzionario che combina l’energia della radiofrequenza alle proprietà gassose dell’elio provocando un riscaldamento controllato e sicuro del tessuto sottocutaneo al fine di ottenere una contrazione tissutale evidente e duratura che permette una maggiore re distribuzione dei tessuti anche nelle persone con una scarsa elasticità, ottimizzando così il risultato finale.

La liposuzione e la liposcultura non sono indicate per la perdita di peso o il trattamento dell’obesità e non vanno intese come sostitutivi di una regolare attività fisica e di una dieta sana ed equilibrata. I pazienti ideali per l’intervento sono, infatti, persone con un peso stabile e normale che presentano accumuli adiposi localizzati difficili da eliminare con il solo esercizio fisico o resistenti alla dieta.

Prima di procedere all’intervento è necessario sottoporsi ad un’accurata visita medica, in cui il chirurgo plastico valuterà le condizioni fisiche del paziente e gli illustrerà le modalità di svolgimento dell’operazione, la sua fattibilità e i risultati che si possono ottenere rispetto alle aspettative riposte dal cliente.

L’intervento si svolge in anestesia locale o generale in base all’estensione dell’area da trattare e la sua durata è variabile, fino ad un massimo di 4 ore.

Nella fase iniziale, prima dell’aspirazione, viene inietta una soluzione composta da fisiologica, anestetico locale e farmaco vasocostrittore (per ridurre le perdite di sangue) nella zona o zone del corpo da trattare. Si procede a questo punto con l’incisione di tagli di pochi millimetri e l’inserimento sottocutaneo di una cannula per l’aspirazione. Finita l’aspirazione, le incisioni vengono medicate e si posizionano guaine/tutine compressive che devono essere indossati per almeno 6 settimane.

Se il paziente lo desidera, il grasso prelevato può essere trattato e reiniettato in determinate aree del corpo per dar loro volume: in caso venga iniettato nei glutei si parla della famosa BBL (Brazilian Butt Lift), nel caso si volumizzi il seno, invece, si parla di body contouring tramite lipofilling.

La dimissione del paziente avviene in giornata o in caso caso di liposuzioni circonferenziali o total body è prevista una notte di degenza e, dopo una settimana di moderato riposo, si potranno riprendere le normali attività quotidiane. E’ necessario indossare da subito un guaina contenitiva al fine di aiutare il drenaggio di sangue e anestetico.

Subito dopo l’operazione è del tutto normale provare una sensazione di gonfiore, fastidio e dolore.

La zona trattata apparirà gonfia per l’accumulo di liquidi: oltre ad indossare la guaina notte e giorno per il primo mese, è consigliabile sottoporsi a un ciclo di massaggi o trattamenti linfodrenanti per asciugare le eventuali raccolte di liquidi nelle zone trattate.

I risultati ottenuti con la liposuzione sono apprezzabili dopo circa 3 mesi e, di norma, definitivi a patto che il corpo non subisca un importante aumento di peso. Per questo motivo, al fine di mantenere l’esito dell’intervento, è molto importante svolgere una regolare attività fisica e adottare un’alimentazione sana e bilanciata.
I risultati estetici del rimodellamento corporeo sono immediatamente evidenti, con un miglioramento progressivo nei primi sei mesi dall’operazione.

La liposuzione e la liposcultura sono interventi le cui complicanze sono molto rare, anche se possibili, e con un grado di soddisfazione espresso dai pazienti solitamente molto elevato grazie all’assenza di cicatrici visibili o rilevanti.

Per avere maggiori informazioni sulla liposuzione a Roma e i suoi costi, contattami su Whatsapp per una consulenza in uno dei miei studi, presenti anche a Milano, Caserta e Den Haag (NL).

Mommy Makeover: che cosa è

A seguito di un avvenimento importante come la gravidanza il corpo di una donna cambia, si trasforma e adatta ad ospitare una nuova vita, lasciando a volte, purtroppo, qualche inestetismo estetico.

Spesso attività fisica e dieta non bastano a riottenere il fisico pregravidanza e il ricorso alla chirurgia plastica ed estetica è l’unica soluzione per riportare le neo mamme alla forma perduta.

Che cosa è il Mommy makeover

Con Mommy makeover si intende la combinazione di una serie di procedure chirurgiche, eseguite in contemporanea durante un unico intervento, volte a restituire l’aspetto che una donna aveva prima della gravidanza ed eliminare gli inestetismi causati da questa.

Anche se nata per tutte quelle donne che presentano inestetismi o problematiche provocati o ampliati dalla gravidanza, dall’allattamento o dal parto, negli ultimi anni questa tecnica è spesso associata anche a donne post bariatriche, che hanno perso tanto peso quindi, e decidono di combinare più procedure per migliorare gli esiti del dimagrimento.

Il punto di partenza è sempre il voler ritrovare un benessere psico fisico, recuperare in tempi brevi la forma fisica perduta o, di contro, migliorare la forma acquisita.

Mommy makeover: più interventi eseguiti insieme

Le aree del corpo femminile maggiormente colpite dai cambiamenti provocati dalla gravidanza sono l’addome con la perdita di tono e conseguente tessuto in eccesso e la comparsa di smagliature, la presenza quasi sempre di diastasi addominale con diversi gradi di severità, il seno, che può apparire lasso e vuoto, i glutei e le cosce, con l’aumento di accumuli adiposi e cellulite.

Il Mommy makeover include, quindi, procedure diverse volte a contrastare questi inestetismi, tra le più comuni la mastopessi, che consente di sollevare il seno caduto dopo l’allattamento, l’addominoplastica, la correzione della diastasi addominale per ridare tonicità alla pancia e la liposuzione per eliminare il grasso e ritrovare la silhouette perduta.

Queste non sono le uniche operazioni eseguibili insieme, è possibile infatti ricorrere anche alla mastoplastica additiva con inserimento di protesi per aumentare il seno, alla mini addominoplastica per la correzione della diastasi dei muscoli retti, alla liposcultura, al brazilian butt lift o gluteoplastica per l’aumento del volume dei glutei e al ringiovanimento delle parti intime.

La visita pre intervento di Mommy makeover

Dato che la combinazione delle procedure e il loro numero varia in base alle esigenze di ogni singola donna, è sempre necessario sottoporsi ad un’accurata visita specialistica affinché il chirurgo plastico possa valutare le condizioni fisiche della paziente e la sua idoneità a questo tipo di intervento.

Trattandosi di un intervento chirurgico complesso, è necessario valutare attentamente lo stato di salute della paziente per determinare quali e quante operazioni possono essere svolte durante lo stesso intervento. La visita serve, infatti, a valutare la complessità e la durata richiesta dalle singole procedure, in modo da pianificare attentamente quali e quante procedure possono essere svolte contemporaneamente in base ad ogni singola paziente. L’accurata valutazione è indispensabile a garantire interventi in sicurezza, abbassando notevolmente il rischio operatorio e di complicanze intra e post chirurgiche.

E’ fondamentale, inoltre, valutare le aspettative della paziente alla luce delle possibilità chirurgiche, determinare quali obiettivi si vogliono ottenere, decidere insieme quali aree trattare e illustrare al meglio i rischi insisti in un’operazione simile.

E’ un intervento altamente personalizzabile, quindi, eseguito per migliorare gli specifici problemi di silhouette di ogni neo mamma.

L’intervento di Mommy makeover: quanto dura?

Considerato che il Mommy makeover include interventi diversi in base alle esigenze di ogni paziente, viene svolto in anestesia generale e solitamente sono necessarie un paio di notti di ricovero.

La durata dell’intervento varia in base alle procedure eseguite, così come i tempi di recupero, che sono diversi da caso a caso. In genere, vanno da 1 a 2 settimane, con un miglioramento della percezione di sé entro 3 mesi dall’intervento. Il risultato definitivo è apprezzabile dopo il recupero completo e la scomparsa di tutti i gonfiori, normalmente dopo circa 6-12 mesi.

Il costo dell’intervento di Mommy makeover

Trattandosi di interventi diversi combinati insieme in base alle singole esigenze di ogni paziente, il costo del Mommy makeover varia in base a quali interventi si vanno ad effettuare, dal loro numero, dalla durata complessiva dell’operazione, dalla scelta di inserire protesi al seno o meno.

Anche se la combinazione di interventi risulta meno dispendiosa rispetto all’esecuzione degli stessi in momenti diversi perché si riesce ad ammortizzare il costo della sala operatoria e dell’anestesia, il Mommy makeover è una procedura talmente personale da rendere molto difficile dare un prezzo standard.

Al fine di avere un preventivo di spesa è necessario, quindi, sottoporsi ad una visita presso un chirurgo plastico per poter pianificare insieme a lui quali interventi eseguire durante il proprio Mommy makeover.

Nonostante sia una procedura un po’ impegnativa visto il diverso numero di operazioni a cui ci si sottopone, i benefici che le donne ottengono da questo intervento sono notevoli. Le pazienti riacquistano fiducia verso sé stesse, tornano a sentirsi femminili e sensuali e la loro autostima accresce.

Per sottoporsi al Mommy makeover è necessario siano passati almeno 10 mesi dall’ultima gravidanza e non ve ne sia una nuova in programma, per evitare di vanificare i risultati dell’operazione.

Per avere maggiori informazioni sulla mastoplastica additiva a Roma o sulla mastoplastica additiva a Milano e i suoi costi contattami su Whatsapp per una consulenza in uno dei miei studi, presenti anche a Caserta e Den Haag (NL).

La chirurgia estetica intima

Il desiderio di sentirsi maggiormente a proprio agio, la necessità di correggere un’asimmetria o la voglia di migliorare la propria vita sessuale spinge sempre più pazienti a rivolgersi alla medicina per interventi di chirurgia intima.

Operazioni come la vaginoplastica, la labioplastica, l’aumento delle grandi labbra o il ringiovanimento vaginale sono, infatti, in grado di migliorare esteticamente le parti intime, di aumentare le grandi labbra o ridurre le piccole, migliorando al contempo la funzionalità sessuale e il benessere psico emotivo. Molto spesso vi si ricorre anche per ripristinare l’anatomia vaginale a seguito della rimozione chirurgica di ascessi o escrescenze tumorali.

Sono interventi ambulatoriali, eseguibili ad ogni età, spesso in quella giovane, anche se è consigliato aspettare il pieno sviluppo degli organi sessuali prima di sottoporsi a operazioni nell’area della vagina.

L’intervento di vaginoplastica

A seguito dell’invecchiamento dato dall’età o da eventi come il parto, i tessuti vaginali possono diventare particolarmente rilassati e, a volte, stirati o lacerati e grazie alla vaginoplastica è possibile ripristinare i volumi vaginali.

Attraverso un’incisione nel perineo, il chirurgo plastico è in grado di restringere il canale vaginale e ridurne le dimensioni di apertura. E’ un’operazione che si svolge in anestesia generale e dura circa due ore. La paziente potrà riprendere la normale attività nei giorni subito successivi all’intervento, mentre per la ripresa delle attività sessuali e sportive dovrà aspettare 2-3 settimane.

L’intervento di labiolpastica

Altro trattamento molto comune è la labioplastica riduttiva delle piccole labbra.
Labbra asimmetriche, iper trofiche o troppo pronunciate causano spesso disagio nelle pazienti, soprattutto quando indossano costumi da bagno o biancheria intima, e possono provocare dolore durante i rapporti sessuali.

La gravidanza, l’invecchiamento, il parto o cause congenite possono rendere irregolari le dimensioni della vagina, o aumentarle, e questo intervento permette di ridurre e rimodellare le piccole labbra della vagina, mantenendo le giuste proporzioni della vulva della paziente e la corretta armonia corporea.

La labioplastica è un intervento mini invasivo ambulatoriale che si svolge con anestesia locale con sedazione. I tessuti e la pelle in eccesso vengono rimossi dal chirurgo plastico, e le labbra rimodellate, senza cicatrici evidenti.
Anche in questo caso, la paziente potrà riprendere la normale attività nei giorni successivi all’intervento, mentre l’attività sessuale e sportiva dopo 2-3 settimane.

Il ringiovanimento vaginale

Il ringiovanimento della vagina, invece, è indicato in caso di grandi labbra svuotate o rilassate, con perdita di volume spesso dato dall’invecchiamento. Al fine di donare nuovo tono alla pelle delle grandi labbra, è possibile ricorrere a lipofilling, con inserimento di grasso prelevato dalla paziente quindi, o utilizzare iniezioni di filler di acido ialuronico appositamente creati per la mucosa intima e in grado di ringiovanirla dall’interno.

L’aumento delle grandi labbra si svolge ambulatorio con anestesia locale e il suo post operatorio di questa procedura è assimilabile a quello di una normale operazione di lipofilling.

H2: Il modellamento del Monte di Venere

Nel caso di un monte di Venere eccessivamente proiettato o, al contrario, troppo appiattito o scavato è possibile ricorrere al modellamento del monte di Venere, tramite liposuzione in caso di ipertrofia dello stesso o lipofilling in caso di ipotrofia.

La Revirgination

Altro trattamento molto richiesto è l’imenoplastica -o revirgination–che consiste nella ricostruzione chirurgica dell’imene lacerato e nel rimodellamento della membrana.
E’ un intervento che si svolge in day hospital con anestesia locale e dura circa un’ora.

Come per gli interventi descritti in precedenza, la paziente potrà riprendere la normale attività nei giorni immediatamente successivi all’intervento e le attività sessuali e sportive dopo 2-3 settimane.

Per avere maggiori informazioni sulla mastoplastica additiva a Roma o sulla mastoplastica additiva a Milano e i suoi costi contattami su Whatsapp per una consulenza in uno dei miei studi, presenti anche a Caserta e Den Haag (NL).

Filler alle occhiaie per darti uno sguardo più riposato

Uno sguardo stanco e appesantito può invecchiare il volto, soprattutto ora che gli occhi sono il punto focale dell’attenzione, e le occhiaie o le borse sotto agli occhi vengono vissute con disagio dai pazienti, a prescindere dalla loro età. Grazie alla medicina estetica è possibile correggere questo inestetismo e ottenere, in poco tempo, un aspetto luminoso e riposato, senza dover ricorrere al bisturi o alla sala operatoria.

Con il filler alle occhiaie si è in grado, infatti, ringiovanire la zona perioculare, correggendo le deformità del solco lacrimale ed eliminando le occhiaie, in modo da attenuare anche i cerchi scuri sotto agli occhi.

Filler alle occhiaie: cosa è?

Si tratta di un filler all’acido ialuronico appositamente formulato per il contorno occhi, adatto sia a uomini che a donne di ogni età. La sua particolarità è che può essere iniettato in modo più profondo o più superficiale, in base al tipo di occhiaie da correggere, al fine di migliorare, nella maniera più adeguata, ogni tipo di inestetismo della zona pericoulare.

Questa regione è particolarmente sensibile e delicata da trattare ed è fondamentale quindi affidarsi a un chirurgo plastico competente e preparato, sebbene sia una procedura semplice se eseguita da mani esperte.

Come viene eseguito il trattamento di filler alle occhiaie

Il filler viene iniettato attraverso una micro cannula, che consente di inserire il prodotto in modo controllato e che è in grado di arrivare al di sotto della membrana che avvolge l’osso, il periostio. Questo permette di riempire la zona del tear through, il solco lacrimale, volumizzandolo, e eliminare così l’occhiaia e attenuare il colore scuro che provoca il fastidioso “effetto panda”.

Trattandosi di acido ialuronico, una sostanza naturalmente presente nell’organismo, questo filler oltre a donare immediatamente un effetto levigato, rivitalizza dall’interno il solco e garantisce un aspetto riposato e luminoso dello sguardo.

Oltre alle occhiaie “giovani”, a ridosso della radice del naso, con questa procedura possono essere trattate anche le occhiaie più estese, quelle che arrivano fino allo zigomo e solitamente date dall’avanzare del tempo.

Il filler alle occhiaie, però, non elimina la pelle in eccesso, inestetismo correggibile solo attraverso un intervento di chirurgia plastica come la blefaroplastica o il lifting, ma va a riempire la cornice orbitale inferiore creando volume nell’area depressa e ripristinando così le proporzioni del viso.

La durata del trattamento di filler alle occhiaie in ambulatorio

Come ogni altro filler, è un trattamento che viene eseguito in ambulatorio, dalla durata di circa 30 minuti. Non è un trattamento doloroso, grazie anche alla crema anestetica che viene applicata prima della sua esecuzione, ma può provocare un leggero fastidio considerata la zona delicata interessata.

Il risultato è immediatamente visibile dopo il trattamento anche se apprezzabile in un paio di giorni, una volta passato l’eventuale gonfiore provocato dal piccolo trauma delle micro iniezioni.

Trattandosi di filler di acido ialuronico riassorbile, il trattamento non è permanente ma ha una durata soggettiva, dipendente da fattori come lo stile di vita o l’abitudine al fumo, ma soprattutto dal tempo che impiega l’organismo a riassorbire l’acido ialuronico. In ogni caso, i filler utilizzati per questo trattamento hanno un effetto stabile che varia dai 10 ai 12 mesi.

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Il nuovo trend del Filler Labbra è l’effetto naturale

In modo simile a quanto accade nel mondo della moda, anche in ambito chirurgico i  canoni estetici cambiano spesso e la tendenza di questo anno per il filler alle labbra è  l’effetto naturale, con una bocca ben proporzionata e armoniosa. 

Superati gli eccessi degli ultimi anni, caratterizzati da labbra esagerate o iper proiettate,  oggi si torna a puntare su una bellezza delicata e poco vistosa, con ritocchi quasi  impercettibili a occhio inesperto. Quindi sempre meno labbra dall’effetto “duck lips”! 

Se fino a qualche anno fa la richiesta era per labbra molto carnose, spesso con un effetto  “a canotto”, oggi al contrario si predilige il rispetto dei volumi naturali, della forma originaria e delle proporzioni delle labbra, che risultano così scolpite in totale armonia con il viso del  paziente. 

Filler Labbra Naturali: come ottenere l’effetto?

Un modo per mantenere le labbra naturali con il filler di acido ialuronico è quello di  rispettare la proporzione tra il labbro superiore e quello inferiore, che è di un terzo per il  primo e due terzi per il secondo: il labbro inferiore deve essere sempre più carnoso di  quello superiore per evitare un effetto artificioso.  

Labbra piene quindi ma con un aumento di volume del tutto naturale, per labbra sensuali  ma sempre ben proporzionate. 

Il filler alle labbra può essere utilizzato anche solo per correggere imperfezioni o  asimmetrie, senza per forza aumentare il volume delle labbra. In questi casi, la bocca del  paziente mantiene l’aspetto nativo, con il filler utilizzato solo per sistemare il difetto e  senza alterare la proiezione. 

Altre volte, invece, il filler alle labbra può avere lo scopo di ridare turgore e corpo a labbra  sottili o che hanno perso definizione con il passare del tempo. Invecchiando, le labbra  tendono a scendere verso il basso, difetto che può essere facilmente corretto con iniezioni mirate di acido ialuronico, utilizzato sia per risollevare i bordi che per ricreare la  demarcazione del contorno labbra. 

In ogni caso, è fondamentale valutare ogni singolo caso attraverso una visita accurata, in  modo da decidere, sulla base della morfologia del paziente, il tipo e la quantità di filler più  adatti al suo viso. Le labbra sono, così, studiate sulla fisionomia del paziente e scolpite in  armonia sul suo volto. Il filler in questo modo risulta quasi impercettibile e le labbra ben proporzionate sul volto, come se il paziente ci fosse nato. 

Per un effetto ancora più leggero, è possibile procedere in più sedute distanziate, in modo da modulare il risultato finale. 

Il filler alle labbra è un trattamento di medicina estetica e viene eseguito in ambulatorio. Ha una durata di circa 30 minuti e risulta indolore, grazie anche alla crema anestetica  applicata poco prima della sua esecuzione. 

Il risultato è immediatamente visibile anche se apprezzabile dopo un paio di giorni, appena passato il piccolo trauma delle microlesioni.

Vuoi scoprire la durata del filler labbra? Clicca qui

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Filler alle labbra: quanto dura?

Una delle domande che mi viene rivolta con più frequenza quando eseguo un filler alle  labbra con acido ialuronico è “quanto dura il filler labbra?”.  

Capita, infatti, che alcune pazienti abbiano avuto esperienze poco soddisfacenti con  trattamenti eseguiti altrove prima di venire al mio studio e che questi siano durati solo un  paio di mesi. 

Per poter rispondere in modo corretto a questa domanda, va innanzitutto chiarito che la durata del filler labbra è soggettiva e dipende da diversi fattori, primi fra tutti dal tempo che  impiega l’organismo a riassorbire l’acido ialuronico -in quanto naturalmente presente nel  nostro corpo viene da esso assorbito- e da alcune abitudini quotidiane di vita come il fumo, l’assunzione di alcolici e l’esposizione ai raggi solari, condizioni che oggettivamente  riducono la durata del filler.  

Altro fattore che contribuisce all’esito della durata del trattamento è il tipo di filler scelto.  Sul mercato esistono molteplici prodotti a base di acido ialuronico, differenti per brand,  qualità, costo e densità di gel al loro interno. Il mio consiglio è quello di affidarsi a mani  esperte e utilizzare filler di alta qualità, anche per prolungare la durata del trattamento oltre che per evitare di incorrere in complicanze. 

Quanto Dura il Filler Labbra?

Nella mia esperienza medica, i filler con cui mi sono trovato meglio a livello di qualità e  resa, sono quelli di marchi come Teoxane, Juvederm Ultra 4 e Restylane Kisse.  All’interno di questi marchi si trovano filler con acido ialuronico con diverse strutture,  strutture che vanno ad influenzare la durata del trattamento, e la scelta del tipo di filler che  utilizzo è valutata caso per caso, in base alla morfologia e alle richieste del paziente. 

In caso di primo trattamento alle labbra, inoltre, il filler tende a durare un pochino meno, in  quanto viene riassorbito prima dall’organismo. 

Va notato, però, che ogni filler, se ripetuto nel tempo, crea una specie di memoria  all’interno delle labbra, aumentando di volta in volta la durata del filler e prolungando il tempo intercorso tra un ritocco e l’altro. 

In caso di piccole correzioni, la durata del filler è minore in quanto proprio la quantità di  prodotto iniettato è minore, volta solo a correggere delle piccole asimmetrie o a creare un  leggero riempimento.  

Trattandosi di un prodotto non permanente, in caso si volesse tornare alle proprie labbra basterà aspettare il naturale riassorbimento del prodotto. Con il passare dei mesi, infatti,  l’acido ialuronico iniettato inizia ad essere metabolizzato e riassorbito dai tessuti e le labbra iniziano lentamente a sgonfiarsi.  

Le iniezioni nelle aree mobili, come le labbra che sono mucose particolarmente  vascolarizzate, hanno una durata infatti minore rispetto ai filler eseguiti in altre aree meno  mobili del corpo, come ad esempio gli zigomi. 

La Durata del Filler Labbra

Solitamente, dopo 8 mesi l’effetto riempitivo del filler si esaurisce completamente.  Questo ovviamente a condizione che siano stati utilizzati filler di ottima qualità e il  trattamento sia stato eseguito da un chirurgo plastico esperto, in grado di posizionare il  prodotto nelle giuste quantità e nelle corrette aree.  

Il filler alle labbra è un trattamento eseguito in ambulatorio, dalla durata circa 30 minuti. 

Anche se dipende dalla soglia di dolore personale, non risulta particolarmente doloroso,  grazie anche all’anestetico in crema che viene applicato prima della sua esecuzione. 

Il risultato è immediato anche se apprezzabile in un paio di giorni, appena passato il  leggero gonfiore dato dal piccolo trauma delle microlesioni.  

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Cos’è la diastasi dei muscoli retti

Ultimamente si parla molto di diastasi dei muscoli retti dell’addome, una patologia che colpisce molte donne durante il loro post parto ma che può essere anche conseguenza di un forte dimagrimento o presentarsi a seguito di pregressi interventi chirurgici. E’ una patologia che può interessare anche gli uomini.

Cosa si intende?

Con diastasi dei retti addominali si intende l’eccessiva separazione longitudinale dei muscoli addominali, che allargandosi si allontanano eccessivamente dalla linea mediana, detta anche linea alba. Questa, costituita da una fascia di tessuto connettivo sottile ma molto resistente, serve a tenere unito il muscolo di destra a quello di sinistra, contendendo così gli organi interni.

Durante la gravidanza, così come in un addome globboso dovuto ad un eccessivo aumento ponderale, con l’aumento del volume dell’utero, la linea mediana tende ad assottigliarsi e consumarsi, portando alla separazione dei muscoli retti dell’addome, lasciando così una fenditura tra i muscoli.
In alcuni casi, durante un intervento chirurgico questa struttura può essere lacerata.

La diastasi, quando è conseguenza fisiologica della gravidanza, nella maggior parte dei casi tende a risolversi spontaneamente entro i primi 12 mesi dopo il parto, con i muscoli che tornano parzialmente alla loro posizione precedente.

Per molte donne, invece, la diastasi diventa una patologia definitiva da trattare attraverso la chirurgia correttiva, soprattutto quando i muscoli non si richiudono in modo naturale e la distanza tra i retti addominali supera i 30-40 mm.

Come riconoscerla?

Oltre diversi problemi estetici – i più comuni sono la pancia gonfia anche dopo diversi mesi dal parto e la formazione di una “pinna” lungo la linea alba- la diastasi porta notevoli disagi fisici, complicanze come incontinenza, ernia ombelicale o iatale, senso di pesantezza al pavimento pelvico, lombalgie e dolori addominali, creando notevoli disagi e fastidi alla paziente.

Nonostante i numerosi video online su come fare un’autovalutazione, la vera diagnosi di diastasi dei retti addominali deve essere eseguita con un esame obiettivo da un medico, solo attraverso un’ecografia della parete addominale o tramite una risonanza magnetica è possibile valutare con precisione la severità, la presenza di ernie anche se piccole e, volendo, lo spessore della parete addominale e, in caso di esito positivo alla patologia, è opportuno trattarla.

I casi di diastasi molto leggera possono essere trattati eseguendo esercizi di ginnastica ipopressiva con l’ausilio di un fisioterapista mentre i casi di diastasi severa, quando cioè la separazione dei retti è molto netta, è necessario sottoporsi a un intervento al fine di chiudere chirurgicamente l’incavo che si è creato tra i muscoli.

Come avviene l’intervento chirurgico di chiusura?

L’intervento d’elezione è l’addominoplastica con plicatura dei muscoli retti dell’addome, intervento in cui attraverso un’incisione sopra al pube, i muscoli del retto addominale vengono avvicinati e suturati insieme tramite la ricostruzione della linea mediana, al fine di chiudere la diastasi. L’operazione si svolge in anestesia generale e può durare fino a tre ore.

Nei casi di diastasi più grave, con rischio di recidiva o con tessuti particolarmente sfibrati, si può ricorrere all’inserimento di una rete, una protesi di prolene o polipropilene utilizzata come rinforzo per fissare i muscoli del retto dell’addome. 

All’intervento di addominoplastica per la chiusura dei retti dell’addome, se la paziente lo desidera, può essere abbinato un rimodellamento del corpo tramite liposuzione o un mommy makeover.

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L’intervento di addominoplastica

L’ addome a causa di perdita di peso, aumento di peso, calo ponderale o gravidanze è una delle zone del corpo soggetta a inestetismi e il rilassamento cutaneo è uno di quelli che viene vissuto con maggiore disagio, sia da uomini che da donne.

Eventi come la gravidanza o chirurgia bariatrica provocano la perdita della naturale elasticità cutanea, portando a un rilassamento della parete addominale e al cedimento della pelle.

Per rendere nuovamente tonico il proprio addome e rimuovere gli accumuli di grasso è possibile ricorrere all’addominoplastica. Con questa procedura si può, infatti, sistemare una pancia flaccida con tessuto in eccesso, eliminando la pelle e, abbinando la liposuzione dei fianchi, il grasso in eccesso per restituire tono alla parete muscolare, ottenendo così un ventre piatto.

Addominoplastica: chi è rivolta?

E’ un intervento adatto sia a uomini che a donne che, nonostante una buona forma fisica, presentano una lassità della parete addominale, un rilevante accumulo di grasso nella pancia o che, a seguito di un forte dimagrimento, si ritrovano con un eccesso di pelle sul ventre. 

Nonostante sia un intervento in grado di migliorare notevolmente la forma fisica del paziente, non è da intendersi come sostitutivo di uno stile di vita sano e di una dieta bilanciata o come un modo per perdere peso in modo rapido. Affinché l’intervento abbia successo, si consiglia infatti di sottoporsi ad esso dopo aver raggiunto il proprio peso forma.

L’intervento di addominoplastica consiste nella rimozione dei tessuti cutanei e adiposi in eccesso che si trovano nella parte inferiore dell’addome. Attraverso particolari tecniche di sutura muscolare è in grado di rinforzare la parete addominale, donando tonicità alla muscolatura e correggendo dove è presente la diastasi dei muscoli retti.
L’eliminazione del tessuto in eccesso del basso ventre consente anche di migliorare inestetismi cutanei come cicatrici e smagliature presenti nei quadranti inferiori, che vengono rimosse durante l’intervento, molto frequenti nei pazienti che si sottopongono a questa procedura.

Come avviene l’intervento di Addominoplastica?

La tecnica chirurgica standard prevede l’incisione dell’addome da fianco a fianco e appena sopra la zona del pube: si tratta di un’incisione molto bassa che può facilmente essere coperta da un indumento intimo anche piccolo.
La pelle viene scollata dalla parete addominale per scoprire la fascia muscolare, che viene riposizionata eliminando il tessuto in eccesso e traendo i lembi verso il basso, e l’ombelico isolato e riposizionato nella sua sede naturale. Se il paziente presenta la diastasi dei muscoli retti, i margini muscolari lungo la linea mediana vengono riavvicinati e suturati.

L’intervento procede poi con la trazione verso il basso della parete addominale, con il taglio della pelle in eccesso e con la chiusura dei margini e si conclude con il riposizionamento dell’ombelico e il posizionamento di drenaggi di aspirazione. Appena finito l’intervento viene applicato un bendaggio compressivo, che dopo 48 ore sarà rimosso e sostituito con un panciera elastica contenitiva, che dovrà essere indossata per i successivi 30 giorni.

Quanto dura la convalescenza?

L’operazione viene eseguita in anestesia generale, dura dalle due alle tre ore e, di solito, sono necessari un paio di giorni di ricovero. La convalescenza dell’addominoplastica dura un paio di giorni, in cui è consigliato riposo assoluto. Dopo circa7-10 di giorni si può riprendere l’attività lavorativa mentre per quella sportiva è opportuno aspettarne almeno 40. 

Le cicatrici residue saranno due e con il passare del tempo sempre meno visibili : una “ala di gabbiano” sopra al pube, facilmente occultabile sotto a uno slip, e l’altra sopra all’ombelico.

Per la buona riuscita dell’intervento e per evitare rischi con l’addominoplastica è necessario che il paziente osservi tutte le indicazioni post-operatorie date dal chirurgo plastico, come l’evitare movimenti inappropriati e l’esposizione al sole. L’esito dipende anche da fattori soggettivi come la condizione clinica di partenza del paziente e la sua capacità di cicatrizzazione.

Il risultato dell’addominoplatica sarà raggiunto e mantenuto anche grazie all’aiuto di una dieta equilibrata da una moderata attività fisica.

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Come rimodellare il naso senza chirurgia con il rinofiller

A volte la paura della sala operatoria, altre il costo, altre ancora il timore di un risultato poco naturale fungono da deterrenti nel sottoporsi a una rinoplastica, nonostante resti la voglia di avere un viso armonico, con un naso proporzionato e un bel profilo.

La soluzione è il Rinofiller

Una soluzione in questi casi è data dal rinofiller, una tecnica non invasiva che permette di scolpire il naso attraverso l’utilizzo di filler riempitivi di acido ialuronico.
Tramite una serie di micro-iniezioni, i filler vanno a volumizzare e rimodellare il naso per correggere piccole irregolarità o imperfezioni.

Con il rinofiller è possibile modificare le aree asimmetriche, innalzare la radice del naso o sollevare la sua punta in maniera immediata e relativamente indolore.
E’ un trattamento consigliato sia a uomini che a donne che desiderano migliorare l’aspetto del proprio naso in modo non invasivo e con un risultato immediato, senza ricorrere a un’operazione chirurgica.

Rinofiller: come funziona?

Il filler, andando a riempire le irregolarità in cui manca il volume, è molto efficace in caso di piccoli ritocchi estetici e, in base all’inestetismo che si vuole risolvere, può essere iniettato in diversi punti: alla base del naso per far scomparire il gibbo nasale, meglio noto come gobba; alla radice della punta per innalzarla; sul dorso del naso, in caso di depressioni o irregolarità del profilo.

Dato che con il rinofiller si vanno a riempire le aree irregolari in cui manca il volume, aggiungendone, il naso non risulterà più grande ma solo più armonico. Le iniezioni, infatti, grazie all’abilità di un chirurgo plastico esperto, vanno a correggere le gobbe del naso o a sollevare leggermente la punta in modo del tutto naturale.

Va detto, però, che il rinofiller non è una tecnica adatta a tutti gli inestetismi. In caso, ad esempio, di un naso di grandi dimensioni, con la punta grossa o a patata, o di difficoltà respiratorie o turbinati è consigliato ricorrere a una rinoplastica chirurgica, intervento in grado di risolvere problemi respiratori e correggere inestetismi più importanti.

Rinofiller: Fa Male?

Come ogni altro filler, è un trattamento che viene eseguito in ambulatorio, dalla durata di circa 30 minuti. Sebbene dipenda dal grado di sopportazione di ogni persona, non è un trattamento particolarmente doloroso, grazie anche alla crema anestetica che viene applicata prima della sua esecuzione.

Il risultato è visibile immediatamente dopo il trattamento anche se apprezzabile in un paio di giorni, una volta passato il tipico gonfiore dato dal piccolo trauma delle microlesioni.
E’ una procedura che non necessita né di bendaggi né di cure specifiche, potendosi ritenere conclusa appena terminate le iniezioni. Trattandosi di filler, inoltre, non si avrà alcuna cicatrice o segno permanete.

Si possono riprendere le normali attività subito dopo le iniezioni, con l’unico accorgimento di evitare l’utilizzo di occhiali -da sole o da vista- nelle ore immediatamente successive. 

La durata del filler è soggettiva e data da fattori diversi, come lo stile di vita o l’abitudine al fumo, ma soprattutto dal tempo che impiega l’organismo a riassorbire l’acido ialuronico.
In ogni caso, i filler utilizzati per questo trattamento hanno una durata che varia dai 10 ai 12 mesi.

Trattandosi di un prodotto non permanente, in caso si volesse tornare al naso di partenza basterà aspettare il naturale riassorbimento del prodotto.

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Focos sugli occhi: quando ricorrere alla blefaroplastica per fini estetici

Gli occhi, considerati da sempre lo specchio dell’anima, rappresentano oggi il punto di massima attrazione del viso, soprattutto da quando si indossano mascherine che coprono metà volto. Uno sguardo stanco, spento o appesantito può creare disagio e imbarazzo e sono sempre più le pazienti che ricorrono alla chirurgia estetica delle palpebre, una serie di interventi volti a migliorare l’armonia degli occhi, al fine di rendere lo sguardo più aperto e il viso più giovane.

La blefaroplastica è un intervento che consiste nella rimozione chirurgica della pelle e/o del grasso in eccesso localizzati nelle palpebre e può essere superiore, inferiore o interessare entrambe, in base all’area oggetto di intervento.

Con il passare degli anni, le palpebre superiori sono soggette a invecchiamento e lassità, condizione che può portare a una ptosi dei tessuti palpebrali (moderata o severa) o, nei casi più gravi, a un eccesso di pelle tale da pregiudicare la capacità visiva.
La ptosi delle palpebre, da non confondere con la ptosi del sopracciglio trattandosi di due distretti anatomici diversi, può derivare anche da fattori congeniti e non legati all’invecchiamento, presentandosi quindi in giovane età.

Altro inestetismo che rende lo sguardo meno seducente è dato dalle classiche borse sotto agli occhi, inestetismo lamentato spesso dalle pazienti in visita a studio. Invecchiando, le guance si svuotano, andando ad accentuare il rientramento del tear trough, il solco lacrimale, con il conseguente aumento delle occhiaie.

Per ovviare a questo difetto e rendere il viso più rilassato è possibile ricorrere a una blefaroplastica inferiore, un’incisione nel bordo sotto ciliare della palpebra per rimodellare le borse di grasso e l’eccesso di cute che determinano l’inestetismo. Grazie a un’accurata tecnica chirurgica è possibile anche riposizionare parte del grasso in eccesso al fine di correggere la depressione del tear trough, andando a riempiendo lo spazio vuoto.

Entrambi gli interventi hanno una durata media di 90 minuti e avvengono in anestesia locale con sedazione. Grazie all’effetto analgesico di questa anestesia, le operazioni risultano indolori sia durante la loro esecuzione che nel post operatorio.

Ove necessario, la blefaroplastica superiore e la blefaroplastica inferiore possono essere associate fra di loro, in questo caso si parla blefaroplastica completa. Questi interventi sono volti a ringiovanire il viso e illuminare lo sguardo ma non hanno effetti sulle rughe o sulla ptosi del sopracciglio, inestetismo per cui sono consigliati interventi diversi, come ad esempio il lifting del sopracciglio.

La scelta del tipo di intervento è valutabile solo attraverso un’accurata visita, al fine di pianificare l’operazione in modo ottimale e scegliere la tecnica più adatta, eventualmente combinando gli interventi di blefaroplastica superiore e inferiore insieme.

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Come avere un seno perfetto con la mastoplastica additiva

Che sia da pin up, grande come una coppa di champagne o a goccia, il seno è un’arma di seduzione fondamentale e la voglia di averlo perfetto spinge sempre più donne ad operarsi per migliorarlo. La mastoplastica additiva è, infatti, l’intervento di chirurgia plastica più richiesto nel mondo, con oltre 55.000 procedure di aumento del seno all’anno solo in Italia.

Nonostante sia un intervento estremamente richiesto, resta un’operazione molto complessa nella sua semplicità: ogni donna ha un seno diverso, unico, e ogni risultato sarà diverso, eccezionale in base alla forma di partenza. Nessun seno naturale è uguale all’altro, così come nessun seno operato sarà uguale all’altro.

Per questo motivo, prima di affrontare una mastoplastica additiva è necessario sottoporsi a una visita accurata, in modo che il chirurgo plastico possa valutare la base di partenza delle mammelle, la struttura del torace, determinare se ci siano malformazioni o complessità come ad esempio mammelle tubolari, tuberose, apoplasia mammaria, e progettare in modo puntuale l’operazione più adatta al tipo di seno.

Mastoplastica additiva – Sala operatoria

In questo modo una mastoplastica additiva non si riduce a un semplice inserimento di protesi ma diventa un vera e propria scultura, una progettazione del seno studiata in ogni minimo dettaglio sul corpo della paziente, al fine di scegliere la tecnica più indicata o, eventualmente, combinarne diverse insieme.

Oltre alla base di partenza della paziente, infatti, le tecniche di posizionamento delle protesi incidono sul risultato estetico e la progettazione del seno perfetto dovrà tenere conto della procedura più adatta.

Il posizionamento delle protesi mammarie può avvenire in 3 modi: può essere retro ghiandolare, quindi dietro la ghiandola mammaria, retro muscolare, dietro al muscolo, o dual plane, parzialmente retro muscolare. Con la tecnica dual plane, in base al tipo di scollamento (di tipo I, II, III) è possibile correggere delle lievi ptosi mammarie senza ricorrere alla mastopessi e senza lasciare cicatrici evidenti.

Intervento di mastoplastica additiva – Dual Plane – 325cc

Qualora il rilassamento cutaneo dovesse essere più importante (la ptosi delle mammelle può essere di vari gradi di severità) è necessario ricorrere a una mastopessi, un intervento volto a correggere la ptosi del seno, riportandolo nella sua posizione originaria. In questo caso non si parla più di mastoplastica additiva standard ma di correzione del seno, che può avvenire anche tramite l’ausilio di protesi o attraverso una mastoplastica riduttiva in caso di mammelle estremamente grandi.

Le protesi, elemento la cui scelta è fondamentale per il risultato naturale di una mastoplastica additiva, sono di diversi tipi e svariate misure e forme e non è sempre facile orientarsi. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Le protesi rotonde, le prime introdotte in commercio, hanno una forma a semi sfera e una proiezione centrale e fissa. Il gel al loro interno ha diversi gradi di coesività (intesa come densità del gel) e ai diversi gradi di densità corrisponde la maggiore o minore morbidezza della protesi, caratteristica fondamentale nella programmazione di un intervento.

Intervento di mastoplastica additiva – Dual Plane – 325cc

Queste protesi, inoltre, hanno diverse texture: possono essere lisce, microtesturizzate e testurizzate o macro testurizzate. Una volta utilizzate sia lisce che testurizzate, a seguito della scoperta di un presunto legame tra le protesi testurizzate e la comparsa, in rarissimi casi, del Bia-Alcl, un tumore linfoma anaplastico a grandi cellule, si tende ad utilizzare solo le protesi lisce o microtesturizzate.

Le protesi anatomiche sono a forma di goccia e hanno la massima proiezione nel polo inferiore del seno: il volume è concentrato al di sotto del capezzolo per cercare di dare un effetto naturale. Solitamente sono testurizzate in modo da creare un “ancoraggio” ai tessuti sottomammari ed evitare la loro rotazione, complicanza purtroppo abbastanza frequente. A mio avviso non sono indicate per tutte le pazienti, proprio a causa del rischio di complicanze, e al tatto non sono particolarmente morbide, restando abbastanza innaturali.

Negli ultimi anni sono state introdotte in commercio le B Lite, protesi anatomiche il cui contenuto è composto da gel di silicone al quale sono state aggregate microsfere di borosilicato. Questo permette loro di essere molto leggere (pesano circa il 30% in meno rispetto alle altre protesi) ma la texture risulta molto dura e compatta.

Intervento di mastoplastica additiva – Dual Plane – 275cc

Le protesi più recenti sono le ergonomiche, a forma di semi sfera come le rotonde ma con il punto di massima proiezione variabile. Grazie alla struttura al silicone estremamente morbida, riescono ad adattarsi in modo dinamico ai movimenti del corpo, simulando di fatto la proiezione delle protesi anatomiche ma scongiurandone le complicazioni. Queste protesi garantiscono un seno molto morbido e un risultato estetico ottimale.
Ad oggi, in presenza delle giuste condizioni, sono le protesi che preferisco impiantare.

Sempre riguardo l’aumento del seno, negli ultimi anni si è parlato molto di lipoffiling, della possibilità cioè di riempire il seno con il grasso prelevato dal proprio corpo per aumentarne il volume. Personalmente lo sconsiglio, ritenendo che il risultato non sia così soddisfacente da sceglierla come tecnica prediletta.

Al contrario, sono un amante delle mastoplastiche additive combinate, in cui utilizzo il grasso per perfezionare l’intervento. In questo modo, si possono scolpire o rimodellare asimmetrie non migliorabili con il solo inserimento delle protesi; sistemare le depressioni dello sterno (pectum incavatus) che spesso compromettono il risultato di una additiva oppure, in caso di pazienti molto magre, migliorare lo spessore dei tessuti per rendere invisibili le protesi.

Intervento di mastoplastica additiva – Cicatrice post-intervento

La scelta dell’accesso per l’inserimento delle protesi è un altro aspetto da valutare nell’ottica di un seno perfetto e naturale, per avere cicatrici piccole e ben nascoste. Solitamente l’accesso delle protesi può essere dal pilastro ascellare, peri areolare (con accesso a semi luna nel capezzolo) o dal solco mammario.

La tecnica che preferisco utilizzare è un piccolo accesso nascosto nel grouve del solco mammario, in alcuni casi non oltre i 2 cm, in modo che la cicatrice nel tempo possa diventare invisibile, riducendo così ogni segno di mastoplastica additiva per donare alle mie pazienti un seno curato in ogni dettaglio.

Oltre agli aspetti tecnici, fondamentali nella progettazione dell’intervento, ancora più importante è la scelta del professionista a cui affidarsi. E’ indispensabile optare per un chirurgo plastico ricostruttivo ed estetico abile e preparato, con esperienza e una casistica di interventi sufficiente a poter garantire risultati validi e duraturi nel tempo. Un intervento di mastoplastica additiva eseguito male potrebbe essere molto difficile da correggere in seguito, per questo è necessario affidarsi a mani esperte.

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UN PO’ DI CHIAREZZA SULLA MASTOPLASTICA ADDITIVA

Che sia da pin up, grande come una coppa di champagne o a goccia, il seno è un’arma di seduzione fondamentale e la voglia di averlo perfetto spinge sempre più donne ad operarsi per migliorarlo. La mastoplastica additiva è, infatti, l’intervento di chirurgia plastica più richiesto nel mondo, con oltre 55.000 procedure di aumento del seno all’anno solo in Italia. 


Nonostante sia un intervento estremamente richiesto, resta un’operazione molto complessa nella sua semplicità: ogni donna ha un seno diverso, unico, e ogni risultato sarà diverso, eccezionale in base alla forma di partenza. Nessun seno naturale è uguale all’altro, così come nessun seno ritoccato sarà uguale all’altro.

Per questo motivo, prima di affrontare una mastoplastica additiva è necessario sottoporsi a una visita accurata, in modo che il chirurgo possa valutare la struttura del torace, determinare se ci siano malformazioni o complessità come ad esempio mammelle tubolari, tuberose, apoplasia mammaria, e progettare in modo puntuale l’operazione più adatta al tipo di seno.

In questo modo una mastoplastica additiva non si riduce a un semplice inserimento di protesi ma diventa un vera e propria scultura, una progettazione del seno studiata sul corpo della paziente, al fine di scegliere la tecnica più indicata o, eventualmente, combinarne diverse insieme.

Oltre alla base di partenza della paziente, infatti, le tecniche di posizionamento delle protesi incidono sul risultato estetico e la progettazione del seno perfetto dovrà tenere conto della procedura più adatta.

Il posizionamento delle protesi mammarie può avvenire in 3 modi: può essere retro ghiandolare, quindi dietro la ghiandola mammaria, retro muscolare, dietro al muscolo nei casi in cui non ci sia abbastanza tessuto mammario, o dual plane, parzialmente retro muscolare, in caso di leggero rilassamento cutaneo.

Qualora il rilassamento cutaneo dovesse essere più importante, con seno svuotato e cadente, si può ricorrere a una mastopessi, un intervento volto a correggere la ptosi del seno, riportandolo nella sua posizione originaria. Anche in questo caso si può aumentare il seno, sia attraverso l’utilizzo di grasso per scolpire in modo migliore il petto (lipofilling) o sempre inserendo delle protesi.

Le protesi, elemento la cui scelta è fondamentale per la riuscita di una mastoplastica additiva, sono di diversi tipi e svariate misure e il loro inserimento avviene tramite una piccola incisione sotto al seno, in modo che la cicatrice sia sottile e poco visibile.
Ogni protesi è composta da un involucro in silicone altamente compatibile con l’organismo e si differenziano sostanzialmente per la forma e la conseguente proiezione che realizzano.

Le protesi rotonde, le prime introdotte in commercio, hanno una forma a semi sfera e una proiezione centrale e fissa. Il gel al loro interno può essere più o meno coesivo, in base all’aumento che si vuole realizzare: più il gel sarà denso, maggiori saranno i volumi. Al contempo, però, a un gel più coeso corrisponde una protesi più dura, quindi più artificiosa al tatto.

Una volta utilizzate sia lisce che testurizzate, a seguito della scoperta di un presunto legame tra le protesi testurizzate e la comparsa, in rarissimi casi, del Bia-Alcl, un tumore linfoma anaplastico a grandi cellule, si tende ad utilizzare solo le protesi lisce.

Le protesi anatomiche sonoa forma di goccia e hanno la massima proiezione nel polo inferiore del seno: il volume è concentrato al di sotto del capezzolo, per un effetto estremamente naturale. Solitamente sono testurizzate in modo da creare un “ancoraggio” al seno ed evitare la loro rotazione, complicanza purtroppo abbastanza frequente in persone che fanno molta attività sportiva.

Negli ultimi anni, sono state introdotte in commercio le B Lite, protesi anatomiche il cui contenuto è composto da gel di silicone al quale sono state aggregate microsfere di borosilicato. Questo permette loro di essere molto leggere (pesano circa il 30% in meno rispetto alle altre protesi) ma la texture risulta molto dura e compatta.

Le protesi più recenti sono le ergonomiche, a forma di semi sfera come le rotonde ma con il punto di massima proiezione variabile. Grazie alla struttura al silicone estremamente morbida, riescono ad adattarsi in modo dinamico ai movimenti del corpo, simulando di fatto la proiezione delle protesi anatomiche ma scongiurandone le complicazioni. Queste protesi garantiscono un seno molto morbido e un risultato estetico ottimale.
Ad oggi, in presenza delle giuste condizioni, sono le protesi che preferisco impiantare.

Per avere maggiori informazioni sulla mastoplastica additiva e i suoi costi contattami per una consulenza in uno dei miei studi di Roma, Milano, Caserta o Den Haag (NL).

Guarda la gallery sulla mastoplastica additiva prima e dopo.

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